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La Stampa-La Cgil si ferma il 18. In agitazione il resto del pubblico impiego

Tagli alla scuola, il 14 è sciopero La Cgil si ferma il 18. In agitazione il resto del pubblico impiego ROMA Sciopero generale della scuola contro i tagli della Finanziaria e la riform...

02/10/2002
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La Stampa

Tagli alla scuola, il 14 è sciopero
La Cgil si ferma il 18. In agitazione il resto del pubblico impiego

ROMA

Sciopero generale della scuola contro i tagli della Finanziaria e la riforma del ministro Moratti il prossimo 14 ottobre. A proclamare l'agitazione diverse sigle sindacali. Il ministero dell'Istruzione, in più note, comunica che "la Gilda nazionale degli insegnanti ha indetto uno sciopero generale del personale docente delle scuole di ogni ordine e grado per l'intera giornata del 14 ottobre". Hanno aderito allo sciopero, comunica ancora il ministero, Unicobas, Cisl e Uil Scuola, Snals, Sam Gilda (sindacato autonomo magistrale), Cossma (componente della federazione Gilda Unams) e Cisal Scuola. La Cgil, come è noto, ha già proclamato un suo sciopero generale per il 18. Il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini, ha detto che "la linea è quella dei tagli e dei mancati investimenti. La scuola pubblica continua ad essere pesantemente sotto attacco". Panini ha anche lanciato la richiesta di uno sciopero unitario di tutti i sindacati della scuola con una manifestazione nazionale a Roma. Secondo il ministro Moratti, la Finanziaria non penalizzerà l'istruzione. I circa 490 milioni di euro di risparmi indicati in Finanziaria ("una Finanziaria di razionalizzazione e di rigore e non di tagli"), ha detto la Moratti, saranno reinvestiti nella valorizzazione della professione docente nel biennio 2002-2003. ("una Finanziaria di razionalizzazione e di rigore e non di tagli"). Moratti, a margine di una audizione in commissione Cultura di Montecitorio, ha sottolineato che le risorse da reinvestire corrisponderebbero a 381,5 milioni di euro per il 2003 e a 108 milioni di euro relativamente al 2002. "Per quanto riguarda la scuola - ha detto il ministro -, a differenza di quanto era stato ipotizzato inizialmente quando si era parlato di modifiche didattiche e contrattuali, la Finanziaria prevede invece norme di riorganizzazione e razionalizzazione corrette e giuste per un migliore utilizzo delle risorse e per una riqualificazione della spesa. Non ci sono tagli - ha insistito il ministro - ma unicamente una razionalizzazione nell'ambito del personale docente e non docente, per riutilizzare le risorse nella scuola stessa". Intanto anche l'intero comparto del pubblico impiego sta per entrare in agitazione. La Cgil, che oggi incontrerà Cisl e Uil, con le quali ha presentato una piattaforma comune per il rinnovo del contratto di lavoro (scaduto il 31 dicembre 2001) di circa 3 milioni e mezzo di lavoratori pubblici, condanna la "stretta" del governo. "È molto grave - afferma GianPaolo Patta, segretario nazionale confederale della Cgil, - la situazione nei rapporti tra governo e lavoratori della pubblica amministrazione. Il ministro Frattini si era impegnato a coprire almeno in parte la differenza tra inflazione reale ed andamento delle retribuzioni. Pare che non porti a casa nessun risultato


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