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La Stampa-L''OPPOSIZIONE: E' UNA FORMA DI "INTIMIDAZIONE. IL SINDACATO SI RIVOLGE AI GIUDICI

L'OPPOSIZIONE: E' UNA FORMA DI "INTIMIDAZIONE. IL SINDACATO SI RIVOLGE AI GIUDICI "Denunciate i professori che calunniano la riforma" E' polemica per un "telefono amico" istituito da un dep...

20/05/2002
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La Stampa

L'OPPOSIZIONE: E' UNA FORMA DI "INTIMIDAZIONE. IL SINDACATO SI RIVOLGE AI GIUDICI
"Denunciate i professori che calunniano la riforma"
E' polemica per un "telefono amico" istituito da un deputato di Forza Italia

ROMA

Girotondi e marce da una parte, offensiva di comunicazione e controinformazione dall'altra: di questo consta la battaglia della scuola. Ieri mattina circa diecimila persone si sono raccolte sul pratone di Vicchio del Mugello, vicino Firenze, per una "marcia per la scuola di tutti e di ciascuno" che si è snodata per 12 chilometri fino a Barbiana, cittadina entrata nella storia della pedagogia sociale italiana grazie all'esperienza di istruzione popolare di don Lorenzo Milani. L'iniziativa è nata da un gruppo di ex allievi del Priore che, a 35 anni dalla sua morte, ne hanno voluto sottolineare l'impegno per una scuola dell'accoglienza e della non-discriminazione classista. A coordinare i "marciatori" di Barbiana, è stato Edoardo Martinelli, uno degli ultimi allievi di don Lorenzo che, attraverso il sito internet www.barbiana.it ha raccolto l'adesione di sindacalisti, politici di sinistra, ambientalisti, pedagogisti che, puntualmente, ieri erano lì, ma tutti - ha precisato Martinelli - a titolo personale, senza simboli di appartenenza e senza striscioni di partito. Ovviamente i marciatori hanno un obiettivo e un nemico: il primo è la salvaguardia della scuola pubblica considerata minacciata dall'attuale governo, e il secondo è il ministro Letizia Moratti con la sua riforma ritenuta classista, discriminatoria e sostanzialmente sbilanciata a favore dell'istruzione privata. Le critiche alla riforma attualmente in discussione presso la Commissione Istruzione del Senato, sono note e reiterate. Il ministero di viale Trastevere - che ovviamente le respinge in massa considerandole non solo sbagliate, ma addirittura infondate - ha deciso dunque di non sopportare più questo arrembaggio verbale, e ha lanciato una vasta campagna di informazione e di replica, affidata per ora a due strumenti: il primo è una diffusione capillare (attraverso allegati a settimanali e quotidiani) di un opuscolo intitolato "Una scuola per crescere" in cui si spiega dettagliatamente cosa sia (e cosa non sia) la riforma della Moratti, e di un altro intitolato "il mio esame di Stato" per spiegarne la relativa riforma. Il secondo è invece una iniziativa di comunicazione interna, attraverso la quale si vuole far giungere a tutti gli insegnanti la "retta interpretazione" della riforma tramite incontri affidati a una quarantina di alti dirigenti dell'Istruzione. In questa tenzone Moratti-opposizioni, va anche segnalato l'intervento del deputato di Forza Italia, Fabio Garagnani. Il parlamentare bolognese ha aperto nella sua città uno sportello pronto a spiegare a chiunque lo voglia, il "vero spirito" della riforma Moratti, e a ribattere a tutte le accuse che le vengono mosse, comprese quelle lanciate ieri dai marciatori di Barbiana. Nulla da eccepire, ovviamente, se non che il solerte deputato ha anche attivato una sorta di "telefono amico" a cui i cittadini si possono rivolgere per denunciare quei professori che, nell'esercizio della loro funzione docente e non quindi come semplici cittadini, critichino o addirittura "calunnino" la riforma della loro ministra. Luigi Berlinguer, responsabile scuola dei Ds e Giovanni Manzini, suo omologo della Margherita, hanno stigmatizzato questa iniziativa come una intimidazione neppure tanto velata. Il leader della Cgil scuola Enrico Panini, invece, ha ritenuto di non potersi accontentare di una semplice condanna politica e - consultati i suoi legali - ha passato le carte alla magistratura. Lo zelo politico di Garagnani potrebbe così approdare davanti a un tribunale.
Raffaello Masci


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