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La Stampa-Il bidello mette nei guai la Moratti

(Del 14/9/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 12) TRASFERITI DA ENTI LOCALI AL MINISTERO, HANNO DIRITTO A STIPENDI ADEGUATI Il bidello mette nei guai la Moratti Per gli ottantamila lav...

14/09/2002
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La Stampa

(Del 14/9/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 12)

TRASFERITI DA ENTI LOCALI AL MINISTERO, HANNO DIRITTO A STIPENDI ADEGUATI
Il bidello mette nei guai la Moratti

Per gli ottantamila lavoratori della scuola - amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata) - trasferiti tre anni fa da Province e Comuni al ministero dell'Istruzione, si aprono serie prospettive di recuperare denaro, fino a 250 euro al mese, in base all'anzianità di servizio. In Piemonte, infatti, alcuni tribunali hanno accolto i ricorsi degli ex dipendenti degli enti locali che chiedono di essere retribuiti in modo identico ai colleghi assunti fin dall'inizio nei ruoli dello Stato. A Cuneo, in particolare, il mese prossimo, quattro di loro dovrebbero trovarsi in busta paga lo stipendio aggiornato e i tre anni di arretrati con gli interessi. "Un tempo, parte del personale della scuola veniva fornito dagli enti locali per ripartire la spesa", ricorda l'avvocato Gianfrancesco Marchello di Nizza Monferrato, che ha intentato in varie regioni italiane numerose cause, tra cui quelle cuneesi giunte positivamente a conclusione. "Nel `73, con la riforma fiscale, gli enti locali persero l'imposizione diretta e cominciarono a percepire fondi dallo Stato, continuando però a fornire il personale alla scuola. Le cose sono andate avanti in questo modo fino a che si è stabilito che si trattava di un inutile giro di denaro e con la legge 124/99 il personale non docente di Province e Comuni è passato allo Stato". A questo punto, la "trappola". "Il contratto di lavoro delle Autonomie Locali non prevede scatti biennali, a differenza del comparto statale della scuola. Così, a parità di mansione e di anzianità, oggi ci sono dipendenti che percepiscono uno stipendio di serie A ed altri che lo percepiscono di serie B", dice l'avvocato Marchello. "In pratica, nel passaggio allo Stato, ex bidelli, segretari e insegnanti tecnico-pratici - questi ultimi, tra tutti, i più penalizzati - sono stati fortemente "ringiovaniti". Noi, contro questa cura dimagrante, abbiamo sostenuto il principio costituzionale della "parità di retribuzione a parità di quantità e qualità del lavoro". Inoltre, abbiamo proposto l'esatta interpretazione della legge 124, che non può essere derogata dai provvedimenti ministeriali applicativi della stessa". Ancora: "Abbiamo promosso cause un po' in tutta Italia e durante gli ultimi mesi abbiamo vinto le prime tre". Il tribunale di Cuneo ha accolto quattro ricorsi, quello di Acqui, il 6 agosto, ne ha accolto un altro e uno è stato accolto a Mondovì. A Ivrea è stata fissata un'udienza. "A Cuneo, appena avuto le sentenze, abbiamo iniziato subito la procedura esecutiva. Nei giorni scorsi i ricorrenti hanno ottenuto il decreto di ricostruzione della carriera. Sono le prime cause di questo tipo davanti al tribunale ordinario, prima la competenza era del Tar: una procedura nuova che stiamo collaudando".


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