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La STampa-Guerra di cifre sullo sciopero della scuola VENERDÌ TOCCA ALLA CGIL

(Del 15/10/2002 Sezione: Cronache italiane Pag. 11) VENERDÌ TOCCA ALLA CGIL Guerra di cifre sullo sciopero della scuola ROMA Sciopero degli insegnanti, è polemica sulle cifre d...

15/10/2002
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La Stampa

(Del 15/10/2002 Sezione: Cronache italiane Pag. 11)

VENERDÌ TOCCA ALLA CGIL
Guerra di cifre sullo sciopero della scuola

ROMA

Sciopero degli insegnanti, è polemica sulle cifre dell'adesione di ieri: oltre "mezzo milione" di docenti, secondo i sindacati, con un'adesione "superiore al 50%", il 14,68% del personale per il ministero dell'Istruzione. Un balletto di numeri che probabilmente si ripresenterà venerdì quando l'agitazione riguarderà solo la Cgil, e sempre per dire no alla politica scolastica del governo e ai "tagli" della Finanziaria. Ieri lo sciopero era indetto da Cisl, Uil, Snals, Gilda e Unicobas. Migliaia di scuole sono comunque rimaste chiuse. La giornata è stata segnata anche dalle manifestazioni nazionali organizzate dalla Gilda, con una protesta in piazza Montecitorio, e dall'Unicobas, con un sit-in al ministero dell'Istruzione. Gli insegnanti che hanno protestato a Montecitorio, secondo il coordinatore Alessandro Ameli, erano tremila: tenevano aperti grandi ombrelli gialli col simbolo della Gilda a indicare la volontà "di ripararsi dalla pioggia di provvedimenti negativi contenuti nella Finanziaria". Gli insegnanti chiedono stipendi a livello europeo, investimenti per la scuola pubblica, un'area contrattuale separata, risorse certe per il rinnovo contrattuale, un piano pluriennale finanziario per la scuola e l'immissione in ruolo dei precari. Richieste che ieri sono state riassunte nel no alla legge finanziaria che, secondo i sindacati, determinerà tagli pesantissimi per la scuola. Modificarla, è la richiesta comune. Secondo il segretario della Cisl Scuola, Daniela Colturani, lo sciopero è stato "un forte segnale che impone al governo di rivedere le politiche scolastiche". Aggiunge il leader dello Snals, Fedele Ricciato: "La scuola reale chiede al governo e al ministro Moratti una svolta significativa, senza la quale l'azione di protesta continuerà". Per il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna, "una cosa è chiara: al mondo della scuola non possono essere destinate vaghe promesse, vogliamo ottenere risultati rapidi e concreti".
p. pol.


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