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La Stampa-Epifani: sciopero per far cambiar rotta al governo

ALLA VIGILIA DELL'ASTENSIONE DAL LAVORO DI DOMANI: "LA CRISI FIAT? NON MI FIDO DI QUESTO PIANO" Epifani: sciopero per far cambiar rotta al governo "Fermare il declino, a rischio trecentomila pos...

17/10/2002
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La Stampa

ALLA VIGILIA DELL'ASTENSIONE DAL LAVORO DI DOMANI: "LA CRISI FIAT? NON MI FIDO DI QUESTO PIANO"
Epifani: sciopero per far cambiar rotta al governo
"Fermare il declino, a rischio trecentomila posti di lavoro"

ROMA

Otto ore di sciopero "per l'Italia", centoventi manifestazioni di piazza, la più importante a Torino, epicentro e simbolo (con il caso Fiat) della crisi economica e produttiva del paese. La Cgil si prepara alla prova di forza di domani: lo sciopero generale separato, proclamato immediatamente dopo la firma del "Patto per l'Italia", nello scorso luglio. Come ha illustrato ieri in una conferenza stampa il segretario generale Guglielmo Epifani, in questi mesi il precipitare della situazione economica e i contenuti della Finanziaria hanno via via impercettibilmente spostato l'"asse" della protesta. Che resta contro il "Patto" e i suoi contenuti (a cominciare dalle modifiche all'articolo 18, contro cui la Cgil ha raccolto finora 3 milioni e mezzo di firme). Ma che diventa soprattutto uno sciopero per imporre al governo un "cambiamento di rotta" e "fermare il declino", con una crisi che costerà 300 mila posti di lavoro. E dunque, anche se il dissenso nei confronti delle scelte di Cisl e Uil resta forte, il successore di Cofferati preferisce usare toni distensivi, nei confronti dei suoi colleghi Pezzotta e Angeletti, anche se il primo resta sulle sue posizioni: "È un'inizitiva legittima, ma sbagliata". I leader di Cisl e Uil si trovano un po' in imbarazzo, dopo il varo di una Finanziaria che pur rispettando il "Patto per l'Italia" contiene diverse sorprese sgradite, e non a caso finora hanno rinviato con diversi espedienti un giudizio complessivo sulla manovra. A Cisl e Uil Epifani lancia un nuovo segnale di pace, quasi a dire che lo sciopero generale non è contro di loro: "Spero che con Cisl e Uil - dice - si possa registrare una nuova convergenza, visto che abbiamo davanti tante occasioni per riprendere a lavorare insieme". "Vogliamo cambiare la politica del governo e di Confindustria ? spiega il segretario generale della Cgil ? anche perché la situazione è davvero difficile e bisogna invertire la rotta". L'analisi della situazione economica, finanziaria e produttiva del paese è nerissima, e secondo Epifani la Finanziaria "iniqua, senza rigore" avrà ricadute pesantissime sul fronte occupazionale", soprattutto nel Mezzogiorno: "Una vera e propria emergenza - ha detto - perché a rischio ci sono 260-280.000 posti di lavoro in tutto il paese". Mentre la crisi - a cominciare dalla Fiat - si aggrava, l'esecutivo insiste con politiche "sbagliate e pericolose" che hanno l'effetto di appesantire la congiuntura. Una fase, prosegue Epifani, a cui il governo risponde "riducendo i diritti, peggiorando le politiche per il Mezzogiorno, e non facendo i conti con la realtà del ciclo economico e dei conti pubblici". Il risultato è "una Finanziaria populista" che deriva da un Patto per l'Italia "costruito sulla sabbia"; un patto "che non solo non ha alcuna funzione anticiclica, ma che contiene elementi che rischiano di accelerare il ciclo negativo". Cisl e Uil, firmandolo, "hanno fatto una scelta sbagliata - ha ribadito il leader della Cgil - che ha segnato profondamente i nostri rapporti. Ma, a partire dalla crisi Fiat, abbiamo tante occasioni per riprendere a lavorare insieme. Questo è possibile però solo se il merito è condiviso, se si hanno delle opinioni in comune. E questo dipende non solo dalla Cgil, ma anche dalle scelte degli altri". Epifani è sicuro della riuscita dello sciopero, nonostante quella che definisce una "strategia di oscuramento" da parte dei mezzi d'informazione, a partire dalla tv, e nonostante gli ostacoli frapposti dal governo (ad esempio nel mondo della scuola, e sono in arrivo passi legali nei confronti del ministro Moratti). E il leader Cgil incassa l'adesione alla protesta di 300 tra sindaci, governatori e rappresentanti degli enti locali, oltre che di una lunga lista di intellettuali e movimenti (da Moretti a De Mauro, da Ginsborg a Tabucchi). Manifestazioni e cortei ovunque: Epifani sarà a Torino, mentre al corteo di Milano (aperto dagli operai dell'Alfa) parteciperà da "iscritto" il quadro Pirelli Sergio Cofferati.


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