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La Stampa-Cinquecento insegnanti ad un convegno d'aggiornamento

Elementari alla "prova riforma" Cinquecento insegnanti ad un convegno d'aggiornamento E' stato coronato da un successo oltre ogni aspettativa, il convegno intitolato "Per una buona scuola ...

07/09/2003
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La Stampa

Elementari alla "prova riforma"

Cinquecento insegnanti ad un convegno d'aggiornamento

E' stato coronato da un successo oltre ogni aspettativa, il convegno intitolato "Per una buona scuola dai tempi distesi", promosso ieri a Grugliasco, nell'aula magna della Facoltà di Agraria, dal Cidi-Torino e da Proteo Fare Sapere Piemonte con il patrocinio della Città di Grugliasco. Cinquecento insegnanti hanno affollato per tutta la giornata la sala nella quale si è svolta un'articolata riflessione a tutto campo sulla scuola elementare ed in particolare sull'esperienza del tempo pieno, l'organizzazione didattica che nel Torinese coinvolge circa 60 mila bambini su 85 mila.
"Vedere cinquecento insegnanti ad un convegno di aggiornamento il 5 settembre dà la misura della voglia di confronto, della reattività politica di questo momento. Ma anche del desiderio di ricominciare concretamente a costruire qualcosa di nuovo dopo il lungo periodo della critica", spiega il professor Mario Ambel del Centro di iniziativa democratica degli insegnanti. Certo, lo stimolo al confronto, il desiderio di scavare nelle pieghe del proprio lavoro è arrivato, per le centinaia di maestre e maestri presenti, dai dubbi sulla riforma Moratti. Non a caso ogni volta che un relatore - tra gli altri hanno partecipato, i professori Giorgio Blandino e Francesco De Bartolomeis, il presidente nazionale del Cidi, Domenico Chiesa, e numerosi amministratori locali - ha puntato il dito contro gli aspetti critici della riforma, in sala è scoppiato l'applauso: dalla figura del maestro tutor alla riduzione a 27 ore del tempo scuola, con la mensa trasformata in servizio a pagamento e il pomeriggio un "doposcuola". Ambel ha ricordato che la "riforma, con i 'piani personalizzati di studio' - che si ridurranno in effetti a tre livelli, scelti dalla famiglia - va nella direzione opposta all'apprendimento individualizzato nel gruppo, in un percorso comune, possibile con il tempo pieno".
Per Fabrizio Dacrema, segretario nazionale Cgil Scuola, con il convegno di ieri "si è manifestata per l'ennesima volta la volontà degli insegnanti di conservare la qualità della scuola, il rifiuto dei tempi compressi, con un maestro tuttofare. Questo, in particolare, è il punto più avversato: anche se è faticoso coordinare il proprio lavoro con quello dei colleghi, c'è consapevolezza che solo dal lavoro in comune, di più insegnanti, possono nascere più opportunità per gli alunni". Dacrema ha poi sottolineato i forti tentativi di questo periodo, "di far passare la riforma che non si è riusciti a far approvare in Parlamento attraverso la sperimentazione. Come Cgil abbiamo intenzione di arrivare a una grande manifestazione nazionale che metta questi temi al centro dell'attenzione".\


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