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La Stampa-Bufera sulle graduatorie

La questione è complessa e vede contrapposti i docenti abilitati dalle "liste" permanenti a quelli abilitati dalle Ssis Bufera sulle graduatorie per le supplenze nelle scuole. Una nuova se...

22/08/2002
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La Stampa

La questione è complessa e vede contrapposti i docenti abilitati dalle "liste" permanenti a quelli abilitati dalle Ssis

Bufera sulle graduatorie per le supplenze nelle scuole. Una nuova sentenza del Tar del Lazio, dopo quella analoga delle scorse settimana emessa dal Tar dell'Umbria, annulla infatti la circolare del ministero dell'istruzione relativa alla formazione delle graduatorie permanenti, che favorirebbe gli insegnanti con titolo di abilitazione delle scuole universitarie di specializzazione (Ssis). La nuova sentenza arriva proprio all'indomani delle rassicurazioni del ministro Moratti dal Meeting dell'Amicizia di Rimini: "I ricorsi al Tar - aveva detto il ministro - sono pochissimi, verranno presi in esame uno per uno, ma certo non pregiudicheranno l'inizio dell'anno scolastico", aggiungendo che ci potranno essere alcuni casi non facili "ma non ci saranno situazioni che possano pregiudicare l'anno". I sindacati invece la pensano diversamente: a settembre, la scuola potrebbe cominciare in un grave clima di incertezza e confusione, con grave danno per studenti e docenti. La questione è complessa e vede "contrapposti" i docenti abilitati delle graduatorie permanenti e quelli che hanno ottenuto l'abilitazione dalle Ssis. Ad essere contestata è la circolare del Miur n.69 del 2002, che riconosceva ai docenti delle Ssis la valutazione per il servizio prestato durante il periodo biennale del corso di specializzazione nei mesi di sospensione delle attività di formazione. Il contenzioso era venuto a galla già nei mesi scorsi, quando sempre il Tar del Lazio aveva annullato una disposizione analoga del Miur che consentiva il cumulo di punteggio per i docenti abilitati Ssis (30 punti per il titolo Ssis + 24 punti per il servizio svolto nei due anni del corso). La circolare n.69 è stata emanata in esecuzione della sentenza, ma ora il Tar Lazio la mette in discussione definendola "falsamente interpretativa" della precedente sentenza". In pratica, gli insegnanti precari in graduatoria si vedrebbero "scavalcati" dai colleghi delle Ssis, e questo ha fatto scattare i ricorsi.
Ma cosa succederà ora? Le sentenze dei Tar, avvertono i sindacati, non potranno passare inosservate. Duro il giudizio del segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini, che avverte: "A inizio anno sarà caos e migliaia di cattedre risulteranno scoperte. I tempi per rivedere le graduatorie, infatti, sono strettissimi". "La sentenza del Tar - dice ancora la Cgil - è molto pesante nel giudizio che esprime sull'operato del ministero su una materia, la formazione delle graduatorie permanenti, per la quale il ministero non solo ha già perso altre cause ma ora è censurato per come applica le sentenze dei tribunali". Critico pure il leader della Uil scuola Massimo Di Menna, "anche se il ministro non ritiene di dover riformulare le graduatorie è facilmente prevedibile che attraverso singoli ricorsi possano invece essere bloccate, ed è possibile che vi siano nei prossimi giorni sentenze simili anche da tar di altre regioni". "Non si può parlare comunque - ha aggiunto Menna - di "caos" a inizio anno poiché l'80% degli insegnanti è di ruolo." Disagio limitato per il presidente dell'Associazione nazionale presidi Giorgio Rembado, secondo il quale le nomine eventualmente da rifare non sarebbero più di 3 o 4, in media, per istituto.


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