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«La scuola è la priorità assoluta Anche se i casi torneranno a salire»

Richeldi, Cts: protocolli di sicurezza problematici, serve l’aiuto dei genitori

18/08/2020
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Corriere della sera

Margherita De Bac

«L a scuola è in cima alla graduatoria delle priorità sociali. Anche se sappiamo che riaprirle è un rischio e i casi aumenteranno», non crea false illusioni Luca Richeldi, pneumologo, membro del Cts (il Comitato tecnico scientifico).

Che cosa, secondo lei, non è ancora ben chiaro a chi non rispetta le regole?

«Non è vero che non ci sono più forme di malattia clinicamente rilevanti. Sono di meno rispetto a marzo-aprile eppure ancora adesso alcuni pazienti finiscono in rianimazione. Questo virus è imprevedibile».

I numeri dell’epidemia crescono. Tutta colpa dei giovani?

«Sono la trazione dell’epidemia e il fatto che tanti casi si accumulino è pericoloso per due motivi. In autunno tutti questi ragazzi andranno in ambienti confinati come la scuola e l’università dove la trasmissione è più facile. La seconda conseguenza è che il virus venga trasportato di nuovo verso i più vulnerabili dando luogo alla ripresa del ciclo di infezioni. La preoccupazione è che ricominci la situazione decapitata dal lockdown più lungo e stringente d’Europa che gli italiani si sono sobbarcati».

In questo stato la ripresa della didattica è un azzardo?

«È stato deciso, e noi del Cts siamo pienamente d’accordo, di porre la scuola in cima alla scala dei valori sociali e di darle priorità assoluta. Siamo consapevoli che il rischio di riaprire c’è eccome, ma anche che questo rischio si può modificare».

Come?

Rischi e rimedi

«Bisognerà cambiare la struttura delle classi per garantire il distanziamento»

«Intervenendo sulla struttura delle classi in modo da garantire il distanziamento tra gli studenti. Grande peso hanno le famiglie che dovranno avere la responsabilità di misurare la febbre ai ragazzi tenendoli a casa se necessario. In più abbiamo lo strumento dei test rapidi».

Basta?

«È una riapertura ragionata che ha un rischio calcolato. Tanti Paesi hanno riprovato con le scuole. In Israele lo hanno fatto senza precauzioni e sono arrivati a un lockdown stringente. Non si scappa, l’habitat preferito dal Sars-CoV-2 è costituito da 3 elementi: aggregazione, stare seduti, luoghi confinati. Oltretutto i protocolli di sicurezza da seguire sono problematici e richiedono cambiamenti in termini di nuovi spazi e nuovi arredi».

Mette le mani avanti?

«È certo che assisteremo a un aumento di casi soprattutto se arriveremo al 14 settembre con un ulteriore rialzo della curva epidemica. Vorrà dire che aggiorneremo i protocolli adeguandoli alla situazione e l’intenzione è di andare comunque avanti. Mentre i modelli a marzo indicavano che la ripresa delle lezioni non sarebbe stata sostenibile da parte delle strutture sanitarie ora lo è».

I presidi lamentano l’incertezza sulle regole.

«Permarrà fino all’ultimo l’incertezza perché le regole cambiano in funzione dei dati sui contagi, quindi si aspettino altre revisioni. Non mi pare tempo di polemiche».

L’habitat preferito del virus ha tre elementi: aggrega-zione, stare seduti, luoghi confinati

Per questo è facile che in aula

si espanda

Avevate ragione voi del Cts, le discoteche dovevano restare chiuse...

«Ci sono luoghi in cui il rischio è connaturato in quanto è scontato che i clienti non possono indossare mascherina e stare distanti, come i bar che favoriscono l’aggregazione e il movimento dei clienti».


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