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La Nuova Sardegna-Sindacati e sinistra: uno scandalo

RAFFICA DI REAZIONI NEGATIVE Sindacati e sinistra: uno scandalo I Ds denunciano lo sfascio del settore pubblico. Cobas in piazza Pecoraro Scanio (Verdi) accusa l'esecut...

03/09/2003
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Nuova Sardegna

RAFFICA DI REAZIONI NEGATIVE
Sindacati e sinistra: uno scandalo
I Ds denunciano lo sfascio del settore pubblico. Cobas in piazza
Pecoraro Scanio (Verdi) accusa l'esecutivo di cercare consensi di tipo clientelare


MILANO. Ed è subito protesta. Ieri mentre il ministro Letizia Moratti spiegava che il decreto è un "un fatto di equità che favorisce le famiglie nella scelta libera del percorso educativo dei propri figli", i Cobas scuola stavano già annunciando iniziative di protesta per il 26 settembre. Quei 30 milioni di euro a favore dei genitori che iscrivono i figli alle scuole paritarie, secondo Piero Bernocchi del Cobas scuola, sono "un osceno regalo della Moratti, ministra della scuola privata". "Moratti e Tremonti - ha sottolineato il sindacalista - premiano per l'ennesima volta una scuola privata che gli italiani non amano".
"E questo - ricorda il sindacalista - mentre intendono smantellare il tempo pieno alle elementari e il tempo prolungato alle medie, tagliano selvaggiamente posti di lavoro nella scuola pubblica ed espellono in massa i precari". Bernocchi ha quindi annunciato che il 26 settembre, nell'ambito della Giornata di lotta contro la riforma Moratti, i Cobas assumeranno iniziative di protesta in tutta Italia contro "questa ennesima offesa alla scuola pubblica" e fin d'ora, chiamano a raccolta "docenti, genitori e cittadini". Tra i contrari, in prima fila anche i Ds, la Cgil, lo Sdi e i Verdi. Giovanna Grignaffini, capogruppo Ds in Commissione Cultura: "La scuola pubblica è alla fame e il governo stanzia 30 milioni di euro per le paritarie: scandaloso. La fatiscente situazione finanziaria della scuola pubblica sembra non preoccupare in alcun modo il ministro Moratti. Il decreto conferma la schizofrenia di questo esecutivo". Per il segretario della Cgil scuola Enrico Panini "al Governo interessa solo aiutare la scuola privata. Da oggi i ragazzi italiani sono meno uguali di ieri" e il decreto "rappresenta un'ulteriore tappa nella direzione di privatizzare l'istruzione nel nostro Paese. Al Governo non interessa sostenere lo studio dei ragazzi, qualunque sia la scuola che essi frequentano, ma aiutare la scuola privata mentre alla scuola pubblica continua a riservare solo tagli e disinteresse. Si tratta di una inaccettabile discriminazione".
Per la senatrice dello Sdi, Maria Rosaria Manieri "la politica scolastica del Governo veleggia tra annunci clamorosi e inique contraddizioni. Per le famiglie italiane che si affidano alla scuola pubblica l'unica vera certezza è che i costi dell'istruzione continuano a crescere e a pesare sui bilanci". E anche il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio grida allo scandalo: "Mentre mancano i soldi per i precari e gli edifici scolastici, il Governo sceglie un modello di scuola privata assistita con la speranza di creare un consenso clientelare e sfascia l'istruzione pubblica. E' un vero e proprio incentivo contro la scuola pubblica".
Soddisfazione prevedibile invece in casa Udc da dove è partita la proposta di decreto. "Le affermazioni del ministro Moratti riportano correttamente gli sforzi che i nostri gruppi hanno svolto per l'introduzione del principio di libertà di scelta educativa". Ad affermarlo è Luca Volontè, capogruppo dell'Udc alla Camera che annuncia: "Nella prossima Finanziaria ci impegneremo ancor più per ampliare la soglia di libertà educativa". Per Mario Mauro, responsabile del Dipartimento scuola e università di Forza Italia, poi, il decreto "è un passo in più verso la parità scolastica", un provvedimento "a favore della libertà di scelta educativa". (m.v.)


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