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La Nuova Sardegna--I nodi al pettine a settembre

I nodi al pettine a settembre Il ministro: "L'avvio sarà tranquillo" ROMA. Tante questioni scottanti sul tavolo del ministro dell'Istruzione Moratti a poco meno di tre settimane dall'avvio del ...

22/08/2002
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Nuova Sardegna

I nodi al pettine a settembre
Il ministro: "L'avvio sarà tranquillo"

ROMA. Tante questioni scottanti sul tavolo del ministro dell'Istruzione Moratti a poco meno di tre settimane dall'avvio del nuovo anno scolastico, la cui apertura, affermano i sindacati, si preannuncia incandescente, ma che il ministro garantisce regolare. Non solo l'avvio della sperimentazione della riforma - che dovrebbe interessare alcune centinaia di scuole, con l'ingresso anticipato dei bambini che compiono 3 e 6 anni entro il 28 febbraio e la sperimentazione nelle prime elementari della figura del maestro prevalente.
Novità che insieme all'insegnamento di inglese e informatica ha determinato una levata di scudi da parte di molte associazioni di docenti e genitori. Dal contratto degli insegnanti al concorso per i presidi, le questioni ancora aperte non mancano. I sindacati annunciano battaglia.
Il punto specifico riguardo i temi sul tappeto "sarà fatto il 31 agosto quando ci sarà un quadro completo della situazione", rassicura Letizia Moratti al Meeting di Rimini. Il messaggio che il ministro dell'Istruzione lancia è molto chiaro: "Contiamo in un avvio tranquillo, non ci sarà nessun problema alla riapertura delle scuole".
C'è comunque attesa su molti fornti. Tra tanti anche per il concorso per dirigenti scolastici, in ritardo di oltre un anno e non ancora bandito nonostante le proteste e gli incontri al ministero dei mesi scorsi. I posti disponibili, secondo i sindacati, sono circa 4.000 ma l'intenzione del ministero, affermano, è di bandire il concorso per meno della metà dei posti liberi.
Insomma, a settembre, denunciano sempre le organizzazioni sindacali, una scuola su tre (cioè oltre 3.000 istituti su 11.000) non avrà un preside titolare. Con "gravi conseguenze" per l'autonomia scolastica e la continuità della gestione delle scuole stesse. "Stiamo analizzando le necessità e poi vedremo". Così il ministro Moratti rispondeva ai cronisti che, a luglio, le chiedevano chiarimenti circa le mancate immissioni in ruolo per il prossimo anno scolastico.
Nomine che però potrebbero essere fatte anche in corso d'anno. L'anno scolastico inizierà con tutti gli insegnanti in classe, ha comunque assicurato il ministero, sottolineando che al primo agosto era già stato assegnato l'80% delle supplenze. Sarà compito dei dirigenti scolastici conferire le restanti supplenze entro il 31 agosto.
Ma i sindacati parlano di'precarizzazione' della scuola, conteggiando in 80.000 i posti vacanti da coprire con supplenze.
Intanto non è ancora approdato alla Camera il disegno di legge di riforma degli organi collegiali della scuola, approvato dalla commissione cultura lo scorso febbraio e la cui discussione in aula era stata prevista per marzo. Anche su questo fronte le polemiche non sono mancate. Un genitore come "garante dell' utenza" in ogni istituto scolastico; consiglio di scuola presieduto dal dirigente scolastico; un nucleo di valutazione di istituto guidato dal'genitore garante' ed esperti esterni senza diritti di voto consultabili a discrezione degli istituti sono le principali novità previste nella versione definitiva del ddl. Scomparsi, nel testo definitivo, due dei punti che nel provvedimento originario presentato dalla maggioranza avevano suscitato forti polemiche: il consiglio di amministrazione per la gestione delle scuole e la presenza vincolante con diritto di voto al suo interno di tre esperti esterni.
E non mancano le incertezze, tra insegnanti e genitori, per l'avvio della sperimentazione della riforma. Bisognerà attendere settembre per sapere in quali scuole materne ed elementari (non più di due circoli didattici per provincia) sarà possibile iscrivere in anticipo i bambini. Critici anche i comuni, che hanno chiesto al ministro l'apertura di un tavolo delle regole - previsto a fine agosto - per definire i criteri cui dovranno adeguarsi le scuole per la sperimentazione.
Ed è fermo in commissione lavoro il disegno di legge sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso febbraio.
Prevede un contratto a tempo indeterminato anche per gli insegnanti di religione - almeno per il 70% dei posti previsti per la categoria - che entrerebbero così a'pieno titolo' nel sistema scolastico.


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