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La Nuova Ferrara-Lo Stato non è più laico

Lo Stato non è più laico" Insegnanti di religione con l'idoneità del vescovo Succi (Cgil): perché loro sì e gli altri precari no? Grazie alla legge approvata dal parlamento il 15 l...

30/07/2003
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Nuova Ferrara

Lo Stato non è più laico"
Insegnanti di religione con l'idoneità del vescovo Succi (Cgil): perché loro sì e gli altri precari no?

Grazie alla legge approvata dal parlamento il 15 luglio scorso, 15mila insegnanti di religione verranno assunti dallo Stato a tempo indeterminato. E l'accesso sarà regolato da un attestato di idoneità firmato dal vescovo. E' molto critica la Cgil scuola di Ferrara, che per bocca di Sandro Succi commenta: "Viene meno il principio della laicità dello Stato". Marcello Musacchi, insegnante di religione e responsabile dell'ufficio catechistico diocesano, risponde: "In questa situazione l'idoneità è ancora importante".
"Ci si è occupati dell'immissione in ruolo di questi insegnanti - dice Succi - e invece è stata messa da parte quella di tutti gli altri precari. E inoltre questo personale non viene immesso direttamente dall'amministrazione dello Stato. Ma con la necessità dell'attestato di idoneità, passa attraverso il vaglio delle autorità ecclesiastiche. Così viene meno il principio della laicità dello Stato". Contro i docenti di religione nessun muro contro muro: "Non neghiamo che abbiamo diritto all'immissione in ruolo - aggiunge - ma non ci va giù l'idea che vengano sottratti completamente, come categoria, al percorso di tutti gli altri precari".
Il provvedimento era molto atteso dai docenti di religione, come spiega Musacchi: "Si prospettava già sotto il governo precedente, anche se in forma molto diversa, poi fallì. E' chiaro - ammette - che in un momento come questo l'approvazione della legge può creare dei momenti di conflitto. E non ci rende molto simpatici agli occhi degli altri insegnanti. Da parte nostra tuttavia non è mai stata fatta una politica di corporazione".
Quanto alla critica sull'attestato di idoneità, Musacchi replica: "Il nostro vescovo ha sempre tenuto in considerazione solo la preparazione teologica e la validità dei titoli. Finché gli insegnanti escono solo da università cattoliche, e l'insegnamento riguarda la religione cattolica, l'attestato di idoneità è ancora importante".
A margine della discussione sulla legge appena approvata, rimane aperto il problema dell'alternativa per quegli studenti che scelgono di "non avvalersi" dell'ora di religione. Finora nessun istituto è riuscito a fornirla, anche per la mancanza di fondi in cui si trova la scuola pubblica. Attualmente gli studenti che decidono di non frequentare l'ora di religione sono circa il 9% nella nostra diocesi, considerando un arco che va dalla scuola dell'infanzia fino alle superiori. Dove però il problema è più grave, perché la percentuale sale anche al 25%. "Nelle grandi città - spiega Musacchi - questa quota arriva addirittura al 50%. Quindi sarebbe importante che la scuola desse la possibilità di un'altra scelta all'alunno - spiega Musacchi - perché così quelli che decidono di non avvalersi dell'ora di religione avrebbero l'opportunità, in un'età molto delicata, di un approfondimento culturale dal punto di vista della conoscenza delle religioni. Nella scuola francese ad esempio si studiano materia come Antropologia religiosa e Fenomenologia delle religioni".
Marcello Garbato


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