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La Nuova Ferrara-Dopo quattordici anni di continua supplenza

IL PRECARIO "Dopo quattordici anni di continua supplenza la cattedra mi appare ormai irragiungibile" Marcella Bonzagni insegna fisica all'istituto tecnico (opzione liceo scientifico tecnol...

26/03/2003
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Nuova Ferrara

IL PRECARIO
"Dopo quattordici anni di continua supplenza
la cattedra mi appare ormai irragiungibile"

Marcella Bonzagni insegna fisica all'istituto tecnico (opzione liceo scientifico tecnologico) a Cento. Il suo precariato dura da 14 anni.
Avrà passato tutta la trafila di concorsi, immagino.
"Ho fatto tutti i concorsi riservati e ordinari, acquisendo tutte le abilitazioni all'insegnamento che mi competono. Con una laurea in fisica posso insegnare, oltre a questa materia, anche matematica, matematica applicata all'informatica e informatica".
Dopo 14 anni qual è la sua posizione in graduatoria?
"In fisica, la mia materia principale, sono la prima in graduatoria. Ovvero la prima delle escluse dopo l'ultima tornata di assunzioni, l'anno scorso. La cattedra mi sembrava già a portata di mano, ma con l'accorpamento delle classi è sfumato tutto".
Quali speranze ha oggi?
"La situazione attuale non mi offre alcuna garanzia, a parte la supplenza. E con l'aumento di studenti per classe, gli accorpamenti, la riconversione di insegnanti di altre materie e la saturazione a 18, ore le possibilità si assottigliano ancora di più. Vivo con la sensazione di essere destinata a restare sempre fuori".
Le supplenze le garantiscono una continuità lavorativa?
"Dal Provveditorato, e ora da Csa, ho sempre avuto incarichi per un anno scolastico pieno. Ma è una continuità per modo di dire, perché durante l'estate "scompaio". Cesso di esistere a metà giugno e torno a esistere a settembre".
Quanto ha inciso tutto questo nell'organizzazione della sua vita?
"Profondamente. Ha ripercussioni per la programmazione del mio lavoro, perché non so mai cosa mi aspetta - e dove sarà destinata - l'anno successivo. Ma anche il tuo privato ne risente, se pensiamo che per due mesi all'anno non prendo stipendio, con penalizzazioni economiche non indifferenti".
Era anche lei a Bologna?
"Sì, e spero che tanti abbiano scioperato come me. Uno dei motivi della protesta è il rinnovo del contratto, ma anche l'applicazione della riforma Moratti avrà conseguenze gravissime. Ho due figli: il più grande ha tredici anni, la più piccola si iscrive quest'anno in prima elementare. La mia preoccupazione più grande è proprio per loro, non so a quale scuola li dovrò affidare. Infine, vorrei che si smettesse di pensare a un insegnante come a qualcuno che lavora 4 ore al giorno e poi ha chiuso. Esiste un impegno "nascosto" che è ora di far conoscere".


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