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La nota del Miur: «Si torna in classe fino a un massimo del 100%»

Da lunedì 26 aprile entra in vigore il decreto legge che fissa la soglia minima degli studenti delle superiori al 70%. A Roma e Milano studenti di quinta tutti in classe

24/04/2021
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Corriere della sera

Orsola Riva

Mentre i presidi sono alle prese con il rebus della ripartenza di lunedì 26 aprile, dal ministero dell’Istruzione arriva una nota esplicativa a firma del capo di gabinetto Stefano Versari che rischia di gettare ulteriore panico negli uffici di presidenza, proprio nel momento in cui «gli effetti della pandemia continuano a minacciare l’Io e il Sé di ciascuno di noi, di studenti e insegnanti» (così è scritto nella nota). Le scuole secondarie di secondo grado in zona arancione o gialla - si legge nel testo - devono «garantire le lezioni in presenza per almeno il 70% e fino a un massimo del 100% dell’intera popolazione studentesca» (di più, in effetti, sarebbe impossibile!). Non sono ammesse deroghe al decreto legge del 22 aprile, come invece aveva lasciato intendere giovedì la ministra per gli affari Regionali Mariastella Gelmini. E’ vero che le percentuali sono calcolate non sulla singola classe ma sulla scuola nel suo insieme, ma riportare in aula tutti gli studenti delle quinte che a giugno dovranno affrontare l’esame di Stato - come pure la nota suggerisce di fare – non basta ad arrivare al 70%. Mentre l’indicazione ulteriore di privilegiare anche gli alunni delle prime classi è altrettanto sensata ma nel loro caso raggiungere il 100% appare più arduo, soprattutto in città come Roma e Milano dove ci sono tantissime prime con 30 alunni per classe.

Da Milano a Roma, in ordine sparso

Nelle stesse ore in cui dal ministero è arrivata la nota del capo dipartimento Versari, nelle scuole del Lazio ne è arrivata un’altra, sempre su carta intestata del ministero ma a firma del direttore dell’Usr Rocco Pinneri, in cui più pragmaticamente si prevede che «le scuole che non abbiano aule sufficienti per numero e/o dimensione ad accogliere il 70 per cento degli studenti in presenza rispetto ai protocolli di sicurezza si attesteranno alla percentuale più elevata possibile». Quindi, si può o non si può derogare alla soglia minima fissata per decreto? A Roma e nel Lazio si può. Mentre il prefetto di Milano Renato Saccone già giovedì aveva inviato alle scuole del capoluogo lombardo una nota in cui «valutato l’impatto sul trasporto pubblico scolastico, la percentuale di didattica in presenza è fissata al 70% con un range di adattamento di uno/due punti percentuali per eccesso o per difetto». Detto altrimenti: le scuole di Milano devono garantire la presenza di almeno sette studenti su dieci ma, anche se fossero in grado di ospitarne di più, non possono superare quella soglia perché l’impatto sui mezzi pubblici sarebbe insostenibile. Insomma si riparte, ma ognuno come può.


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