La Nazione-Il Servizio nazionale di valutazione accerterà la preparazione multidisciplinare dei ragazzi"

Il Servizio nazionale di valutazione accerterà la preparazione multidisciplinare dei ragazzi"
PISA '#8212; I giudizi sugli esami di stato, espressi da docenti e allievi, suscitano alcune doverose considerazioni. Le esprime Valeria Valeretto, responsabile provinciale Forza Italia del Dipartimento scuola. "Occorre fare '#8212; dice '#8212; alcune valutazioni sul giudizio di alcuni docenti. In generale essi lamentano la scarsa capacità di verifica di un esame tutto interno e quindi autoreferenziale, auspicando un ritorno alla passata formula. A nessuno di loro viene però in mente, che la percentuale del 98% di promossi degli anni passati sta a dimostrare che di accertamento serio e rigoroso non si poteva proprio parlare, anche considerando il fatto che i pochissimi respinti erano per lo più privatisti. Gli insegnanti di più lunga esperienza dovrebbero ancora avere nella mente e nel cuore l'amarezza per molte valutazioni incongrue che, data l'aleatorietà di ogni esame affidato agli esterni, finivano per penalizzare il più delle volte proprio gli allievi più emotivi che spesso erano i più studiosi.
E' vero che può venire a mancare, con un esame tutto interno, il pieno accertamento del livello di preparazione garantito dall'Istituto e il suo confronto con quello di altri Istituti. Proprio per ovviare a ciò, è previsto nella Riforma scolastica l'intervento, come organo di controllo, del Servizio Nazionale di Valutazione che provvederà a verificare ogni due anni, in tutti i corsi di studi, i livelli di preparazione conseguititi dagli allievi e che riguarderà anche l'esame di maturità. Una delle prove sarà infatti formulata da tale Istituto, avrà carattere nazionale (nulla a che vedere con la famigerata terza prova di berlingueriana memoria), e mirerà ad accertare in chiave multidisciplinare la preparazione dei ragazzi. Questi accertamenti, sia biennali che in sede di esame, riguarderanno anche le scuole private che così cesseranno di essere 'scuole dei ricchi' o scuole appiattite su quelle statali per il recupero degli anni, ma diventeranno a pieno titolo, se in possesso dei requisiti di efficienza e serietà richiesti, parte integrante del sistema pubblico. Proprio il contrario della caduta di qualità paventata nel documento da alcuni docenti ed emersa anche in un documento del "Pacinotti". Mi paiono invece sensate le osservazioni del presidente esterno dello stesso istituto che propone una diversa articolazione delle commissioni per garantire uno svolgimento dei lavori più approfondito ed accurato. Le proposte quando non sono dettate da opposizione aprioristica, ma si basano sui fatti non possono che essere costruttive