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La NAzione-I presidi si ribellano ai tagli

I presidi si ribellano ai tagli MASSA "Ridurre l'offerta formativa oppure avanzare richieste di contributi alle famiglie degli studenti per mantenere almeno in parte gli standard qualitativ...

09/11/2003
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La Nazione

I presidi si ribellano ai tagli

MASSA "Ridurre l'offerta formativa oppure avanzare richieste di contributi alle famiglie degli studenti per mantenere almeno in parte gli standard qualitativi conquistati": la scuola pubblica si troverebbe di fronte a questo allarmante bivio, secondo quanto affermato dai dirigenti scolastici della Provincia di Massa Carrara, riunitisi nei giorni scorsi in coordinamento presso l'Itis "Meucci" di Massa. Durante la riunione, i prèsidi hanno infatti discusso "del drastico taglio operato sul finanziamento dello Stato per il funzionamento didattico ed amministrativo degli istituti scolastici, ridotto al 38% di quanto era stato devoluto alle istituzioni scolastiche nel 2001". Nel corso del coordinamento, i dirigenti scolastici hanno inoltre "preso atto della riduzione di risorse umane ed economiche connesse al taglio degli organici di diritto con la conseguente decurtazione del fondo per il miglioramento dell'offerta formativa e con l'ampliarsi del precariato e del turn-over degli insegnanti" nonché "dell'avvenuta contrazione di personale "ata" a livello di collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, in taluni casi assegnati in numero inferiore rispetto a quanto previsto dalle vigenti tabelle". Alla luce di tutto ciò, i prèsidi hanno espresso "concreto disagio" per l'impossibilità di esercitare il proprio ruolo in termini di efficacia e di efficienza, come richiederebbe la vigente normativa di settore, alla luce dei drastici tagli previsti". Quindi, i dirigenti scolastici apuani, "a fronte di segnali sempre più orientati a favorire la scuola privata, denunciano il fatto che la scuola di Stato deve ridurre l'offerta formativa oppure avanzare richieste di contributi alle famiglie degli studenti per mantenere almeno in parte gli standard qualitativi conquistati". Inoltre, i prèsidi esprimono "riserve a fronte di una consuetudine inveterata che collega gli interventi sulla scuola a mere esigenze di contenimento della spesa pubblica, rifuggendo da processi organici di riforma che passino anche attraverso un serio confronto con gli operatori che vivono con impegno e professionalità la scuola di Stato, proiettandosi verso la ricerca della qualità, anche certificata, nonostante le forti preoccupazioni che l'attuale contingenza legittima". Infine, dichiarano "la loro forte preoccupazione per un processo che crea concreto disagio all'istituzione ed alla formazione gestite dalle istituzioni scolastiche statali e che si rivela particolarmente penalizzante per quelle che, fra queste istituzioni, operano nelle realtà più marginali, laddove il rischio concreto di una diminuzione quantitativa e qualitativa dei servizi è, per di più, incongruente con una politica di equità sociale finalizzata anche alla salvaguardia della presenza antropica nelle zone montane ed alla conseguente difesa del territorio di queste".

di Marzio Pelù


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