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La Nazione-Cresce la preoccupazione per i tagli alle scuole materne decisi dal governo.

PRATO '#8212; Cresce la preoccupazione per i PRATO '#8212; Cresce la preoccupazione per i tagli alle scuole materne decisi dal governo. Oggi i genitori dei 250 bambini esclusi hanno organizzato u...

30/05/2003
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La Nazione

PRATO '#8212; Cresce la preoccupazione per i

PRATO '#8212; Cresce la preoccupazione per i tagli alle scuole materne decisi dal governo. Oggi i genitori dei 250 bambini esclusi hanno organizzato un corteo di protesta (partenza alle 17 da piazza del Mercato) e continuano le prese di posizione degli amministratori pratesi. Così ieri i parlamentari Beatrice Magnolfi e Andrea Lulli hanno presentato un'interrogazione al ministro Moratti sul caso Prato. "Lo Stato non garantisce la scuola dell'infanzia '#8212; ha detto anche il sindaco Mattei '#8212;. Quello che si profila è un pesante attacco del Governo alla scuola, e quella pubblica in particolare, con tagli consistenti al personale, in particolare nella scuola dell'infanzia, tanto che il ministero nega di fatto servizi e diritti alle famiglie. Mentre il Comune è impegnato per soddisfare le richieste di posti nei nidi, il Governo colpisce la scuola statale dell'infanzia. Tutto ciò è ingiustificabile".
L'assessore alla pubblica istruzione Rita Frosini nei prossimi giorni invierà una lettera ai genitori le cui domande per la scuola dell'infanzia rischiano di restare inevase. "Se i bambini sono costretti a non entrare nella scuola statale dell'infanzia, la responsabilità è della Moratti e non del Comune", spiega la Frosini. "Siamo convinti '#8212; ha scritto l'assessore nella lettera '#8212; che Prato, dove si registra un netto e costante aumento della popolazione scolastica, sia fortemente penalizzata. Le richieste avanzate da Prato sono fondate, mentre è ingiustificato l'atteggiamento degli organi ministeriali di governo della scuola, centrali e periferici. Il Comune è disponibile a trovare le sedi, qualora fossero riconosciute a Prato nuove sezioni di scuola materna statale, per ospitare i bambini. Non è un problema di locali dove svolgere le attività didattiche. C'è invece il concreto rischio che molti bambini restino fuori per l'irresponsabilità del governo".


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