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La ministra Azzolina: "Concorso della scuola si farà, domani le date"

Le prove partiranno il 22 ottobre e dureranno sino a metà novembre. Sono 32mila i posti messi a bando, più del doppio le domande. Scontro Pd-M5s sul rinvio. Poi l'annuncio del dicastero. I sindacati: "Sarà arduo rispettare il calendario. E servono risposte a chi è in quarantena"

29/09/2020
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la Repubblica

Ilaria Venturi

L'ultima parola la mette la ministra Lucia Azzolina:  "Il concorso si farà: domani escono le date in Gazzetta Ufficiale". Il 22 ottobre partirà la prova scritta del concorso straordinario per i docenti delle medie e delle superiori con almeno tre anni di servizio svolti dal 2008 ad oggi. Dopo mesi di polemiche, un braccio di ferro durissimo coi sindacati, la mediazione del premier Conte, ecco il concorso tanto atteso per 32mila posti messi a bando e per il quale ci sono state oltre 64mila domande. Arriva a lezioni già iniziate, non metterà in cattedra (di ruolo) gli insegnanti precari - di qui il record di supplenti con cui è partita la scuola in emergenza Covid - lo farà retroattivamente dal prossimo anno, per chi lo passa. Ai vincitori, infatti, sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1 settembre 2020. Ma nemmeno l'annuncio placa le proteste. I nodi irrisolti preoccupano i sindacati, tra cui il fatto che i docenti in quarantena non avranno una prova supplettiva. E il concorso diventa oggetto di un nuovo scontro politico in maggioranza tra Pd e M5S in un momento di forte fibrillazione sul Mes. I Dem avevano chiesto un rinvio. Secca la replica dei grillini: non se ne parla nemmeno. Al loro fianco Italia Viva, mentre la Lega tifa per lo slittamento.

Lo scontro politico

È Camilla Sgambato, responsabile scuola del Partito democratico, a partire all'attacco chiedendo di far slittare il concorso, già annunciato da mesi dalla ministra Lucia Azzolina a ottobre: "Farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale; fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ogni ripensamento è possibile, la decisione spetta al ministero dell'Istruzione".

Sgambato sottolinea anche la necessità di tutelare chi è in quarantena, "magari per un positivo presente nella scuola in cui insegna: va cercata una soluzione, per esempio trovando un'altra data per questi candidati o facendo loro svolgere la prova tutti in una stessa scuola: sarebbe ingiusto non farli partecipare al concorso". C'è poi il problema che molti docenti precari, dovendo partecipare alle prove del concorso, lascerebbero la cattedra che hanno appena preso per 5-6 giorni. "Solo in Lombardia la gran parte sono docenti delle regioni meridionali: spostare il concorso a Natale sarebbe insomma la cosa più giusta da fare".

Sulla stessa linea la Cgil che per bocca del responsabile nazionale della Flc, Francesco Sinopoli, giudica un errore il concorso straordinario ora: "Considerando che le assunzioni non si potranno comunque fare prima del prossimo anno è evidente che non ha senso operare con tanta fretta, se non per coprire i fallimenti in materia di assunzioni e supplenze che a hanno visto assegnati solo il 20% dei posti e contano migliaia di posti attribuiti da graduatorie sbagliate e altre migliaia ancora scoperti" dice Sinopoli. Proposta formale anche dalla Lega: "Non fare nessun concorso in un periodo delicato come questo, con rischi per la salute e migliaia di cattedre ancora vuote, e stabilizzare le migliaia di precari che insegnano già da anni. Questa settimana chiediamo la calendarizzazione della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Azzolina. Se il Pd è coerente, voti  per mandarla a casa" rilancia Matteo Salvini.

La replica non si fa attendere ed è affidata a una nota degli esponenti del M5S in commissione Istruzione al Senato:  "Respingiamo al mittente la proposta. Fosse stato per noi avremmo fatto tenere le prove ad agosto (o un concorso ordinario per tutti), ma con il superamento del test a crocette e l'introduzione della prova a risposta aperta abbiamo concordato il procrastinarsi della data all'autunno".  E un secco "no" a un rinvio arriva anche da Italia viva.

Le modalità del concorso

La data del concorso andrà in Gazzetta Ufficiale domani, almeno così era nelle intenzioni di Viale Trastevere: si parte il 22 ottobre, si continuerà fino a metà novembre in modo scaglionato. Oggi il ministero ha presentato la road map ai sindacati. Intanto è partita la corsa contro il tempo per trovare le aule informatiche nelle scuole, molte usate per fare lezione garantendo il distanziamento. Non sarà facile in tempi di emergenza sanitaria, con i casi positivi nelle classi che hanno portato già alle prime quarantene di studenti e professori (500 classi, si stima).
 

Da mettere a punto sarà il protocollo per garantire la sicurezza. All’interno dei locali in cui si terrà la prova computer-based saranno attuate le misure anti-Covid: distanziamento, mascherine. All’ingresso sarà controllata la temperatura con i termoscanner: chi ha febbre superiore a 37,5 o  sintomatologia respiratoria non potrà accedere. I professori in quarantena non potranno partecipare alla prova e non sarebbe prevista, al momento, alcuna prova suppletiva così come è accaduto in università per i test di Medicina. Un passaggio non indifferente, nei social già corre la preoccupazione dei docenti precari: "Dopo sette anni che aspetto un concorso magari vengo tagliata fuori per un raffreddore?".

La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti. I candidati devono rispondere a cinque quesiti a risposta aperta volte ad accertare le competenze disciplinari e didattiche più un sesto quesito per la comprensione della lingua inglese (livello B2).
 

Gilda ha elaborato i dati sui posti messi a bando per regioni: in testa la Lombardia (6.929), seguono Piemonte (3.142), Veneto (3.111), Emilia Romagna (2.803), Lazio (2.695), Campania (2.368), Toscana (2.572).

Dove sono i posti per materie? Soprattutto nel sostegno, che soffre di una carenza cronica di specializzati da assumere: i posti sono 5.669. E poi nelle materie letterarie e scientifiche. Ci sono 3.798 posti per insegnare italiano, storia e geografia alle medie; 3.145 in Matematica a Scienze (classe di concorso A028). Per insegnare italiano alle superiori sono a bando 1.753 posti; 1.081 in Scienze motorie alle superiori (763 alle medie); 1.027 in Matematica; 987 in Inglese alla secondaria di secondo grado (più 747 posti alle medie); 829 in Scienze e tecnologie informatiche;  814 per musica alle medie; 707 in Matematica e Fisica; 424 in discipline letterarie e latino; 286 in Fisica 286.

Complessivamente le domande inoltrate sono state 64.563. Nel 67,7% dei casi i candidati sono donne. Con riferimento all’età, la quota più alta, il 43,9%, pari a 28.371 candidati, rientra nella fascia di età 31-40 anni. Il 35,2% ha un’età fra i 41 e i 50 anni (22.733), il 13,8% ha più di 50 anni (8.918), il 7% ha un’età fino a 30 anni (4.541). Le Regioni per le quali sono state presentate più domande sono la Lombardia (12.385), la Toscana (5.923) e l’Emilia Romagna (5.824).

Le reazioni dei sindacati

"Tra la pandemia che ha ripreso a imperversare e le ormai note difficoltà nella costituzione delle commissioni esaminatrici, nutriamo seri dubbi che si riuscirà a rispettare il calendario fissato dal ministero dell’Istruzione e a espletare le prove entro novembre" afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
 
Secondo il leader della Gilda, che comunque ritiene la tempistica già tardiva rispetto alle esigenze della scuola, a pesare come macigni sulla tabella di marcia sono da una parte i numeri dei contagi e dall’altra i soliti nodi irrisolti che si presentano puntualmente a ogni tornata concorsuale: i compensi irrisori percepiti dai commissari e la mancanza dell’esonero dal servizio per i docenti impegnati nelle commissioni. "Due fattori che, come da sempre denunciamo - osserva Rino di Meglio - scoraggiano fortemente gli insegnanti più qualificati dall’assumere l’incarico".

Per Lena Gissi, della Cisl scuola, "ci saranno problemi per coloro che dovessero trovarsi in quarantena e vogliono fare il concorso: per ora non ci sono risposte dal Ministero, bisogna vedere quali misure di sicurezza vengono messe in campo". Altri quesiti che pongono i sindacati riguardano chi ha fatto domanda per partecipare al concorso, è nelle graduatorie e sta insegnando: come fa a spostarsi per il concorso? Si lascia la cattedra scoperta? Pochissimi, lamenta poi la sindacalista, sono i posti sul sostegno: sono solo 2600 le domande pervenute "ma ci sono decine di migliaia di posti di sostegno che potevano essere dati a chi ha il titolo ma non ha i tre anni di anzianità. Il ministero insomma non ha voluto accettare alcuna corsia privilegiata per garantire l'avvio dell'anno scolastico".

"Sul corpo debilitato della scuola si vuole, dopo le Graduatorie provinciali, introdurre un altro stress che il sistema non potrà reggere - contesta Pino Turi della Uil scuola - È così difficile capire che sotto pressione non si lavora bene?".


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