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L'Arena-La Moratti annuncia: "Sconti fiscali per chi sceglie scuole parificate"I tre sindacati da lunedì sul piede di guerra

Istruzione. I tre sindacati da lunedì sul piede di guerra La Moratti annuncia: "Sconti fiscali per chi sceglie scuole parificate" Roma. Incentivi per le famiglie che scelgono di mandare i loro ...

31/08/2003
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L'Arena

Istruzione. I tre sindacati da lunedì sul piede di guerra

La Moratti annuncia: "Sconti fiscali per chi sceglie scuole parificate"

Roma. Incentivi per le famiglie che scelgono di mandare i loro figli alle
scuole paritarie. Gli aiuti arriveranno sotto forma di crediti di imposta.
Per i prossimi tre anni saranno stanziati 160 milioni di euro. Lo ha
annunciato il ministro Letizia Moratti nel suo intervento al Meeting di
Rimini. A breve con il ministro Tremonti verrà firmato il decreto
interministeriale, attuativo della finanziaria 2003. Le risorse già previste
sono: 30 milioni di euro quest'anno; 50 nel 2004 e 80 nel 2005. La Moratti
ha spiegato che con l'operazione risorse alle paritarie "non si tratta tanto
di finanziare le scuole private ma di mettere le famiglie in condizione di
scegliere il percorso che i figli devono seguire. Scegliere una scuola per i
propri figli - ha aggiunto - fa parte di quella libertà e di quel pluralismo
che sta alla base di una società civile".
Ma la notizia ha fatto subito scoppiare le polemiche. E il mondo politico si
è diviso. Soddisfazione è stata espressa dalla maggioranza, mentre molto
critico è il commento del centrosinistra. Il senatore Riccardo Pedrizzi di
An sostiene che "si tratta in realtà di un investimento in grado di
continuare a far risparmiare allo Stato parecchi soldi, quelli che
occorrerebbero se le scuole non statali fossero costrette a chiudere i
battenti".
È d'accordo Olimpia Tarzia, responsabile Udc per la famiglia. "È la strada
giusta da percorrere - ha detto - per ribadire il ruolo primario della
famiglia specie per quello che riguarda la libertà di scelta educativa". Di
parere opposto la parlamentare diessina Alba Sasso, membro della Commissione
cultura di Montecitorio, e con lei Enrico Panini della Cgil-Scuola.
"Il ministro - è stato il secco commento - trovi piuttosto i soldi per l'
immissione in ruolo, per gli organici e in generale per risolvere i problemi
della scuola pubblica". "Solo per la scuola pubblica i soldi non ci sono", è
stato l'amaro commento di Sofia Toselli, vicepresidente del Cidi, il centro
di iniziativa democratica degli insegnanti. "Anzi, al contrario - ha
aggiunto - si licenziano gli insegnanti, non si assumono i precari,
diminuiscono i docenti di sostegno, aumentano gli alunni per classe".
Nel suo intervento a Rimini la Moratti ha voluto soprattutto rassicurare
tutte le famiglie italiane. "L'anno scolastico inizierà regolarmente", ha
ribadito il ministro dell'Istruzione. In più la Moratti ha anticipato che il
suo impegno per la finanziaria 2004 è di lavorare, con i colleghi di
governo, per costruire un "progetto giovani", ben integrato nel piano di
rilancio dell'economia. "In modo che i ragazzi e le ragazze più istruiti e
più formati - ha concluso il ministro dell'Istruzione - siano i protagonisti
dello sviluppo dell'Italia e dell'Europa".
"Soltanto un grande progetto giovani - ha spiegato - sarà in grado di
determinare un'iniezione di fiducia e di energia per lo sviluppo e la
competitività dell'Italia". È scettico da parte sua Enrico Letta della
Margherita - che con la Moratti si è trovato in un faccia a faccia sulle
problematiche della scuola - perchè sostiene che il ministro dell'Istruzione
"può avere tutti i progetti che vuole ma poi non ci sono gli investimenti a
sostenerli". Secondo Letta il disastro della scuola ha un unico
responsabile, ed è il ministro Tremonti.
Ma c'è maretta anche tra i dirigenti scolastici . I sindacati della scuola
Cgil, Cisl, Uil e Snals-Confsal hanno proclamato lo stato di agitazione
della categoria, da l unedì primo settembre, e minacciano iniziative di
lotta a sostegno della battaglia per il rinnovo del contratto di lavoro e
contro il tentativo di estensione della legge Frattini alla dirigenza
scolastica.
"I dirigenti scolastici - affermano i sindacati in una nota unitaria -
ritengono inaccettabile il silenzio che il Governo mantiene sul contratto
della dirigenza scolastica scaduto il 31 dicembre 2001; ritengono
inaccettabile il tentativo di estensione della legge Frattini alla dirigenza
scolastica perchè colpisce la sovranità del contratto, l'autonomia della
scuola e l'autonomia gestionale dei dirigenti e giudicano altrettanto
inaccettabile la mancata indizione del concorso ordinario della dirigenza
scolastica che lascia le scuole prive di dirigenti".


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