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L'Arena-È legge la riforma Moratti-Rivoluzione nelle aule-opposizione all'attacco

È legge la riforma Moratti Rivoluzione nelle aule Plaude Berlusconi: finalmente si cambia dopo 80 anni Adesso le norme per attuarla. Opposizione all'attacco Sì definitivo dal Senato. Più int...

14/03/2003
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L'Arena

È legge la riforma Moratti
Rivoluzione nelle aule
Plaude Berlusconi: finalmente si cambia dopo 80 anni Adesso le norme per attuarla. Opposizione all'attacco
Sì definitivo dal Senato. Più integrazione tra scuola e lavoro
Roma. La scuola italiana volta pagina. Dopo 80 anni la riforma Gentile va in soffitta. Sostituita dalla riforma targata Letizia Moratti (nella foto a destra, con il presidente del Consiglio Berlusconi) . Il Senato ha votato ieri in via definitiva - e dopo tre passaggi parlamentari - il disegno di legge di riforma dei cicli (146 voti a favore, 101 contro e 2 astenuti). Adesso il governo ha 24 mesi di tempo per varare le nuove norme. Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge delega del ministro dopo aver "rivisto" due emendamenti passati in Commissione Bilancio: il primo ritocca il triennio di copertura per la materna e la scuola primaria non più dal 2002 al 2004, ma dal 2003 al 2005; il secondo prevede che ogni volta che il governo avrà pronto uno dei decreti attuativi dovà approvare e far presentare una legge di spesa per finanziare quel pezzo di riforma.
Con la riforma Moratti si andrà alle elementari a cinque anni e mezzo, l'ingresso alle materne è anticipato a due anni e mezzo mentre si avrà il diritto-dovere dell'istruzione e della formazione fino a 18 anni. Nel suo complesso la riforma prevede una maggiore integrazione tra scuola e lavoro.
"È la prima riforma organica della scuola dopo la riforma Gentile del 1923". Non nasconde la soddisfazione il presidente del Consiglio che ha voluto commentare di persona l'approvazione definitiva della legge ("dopo 34 tentativi falliti"). Malgrado la guerra sia alle porte e il caso Rai lontano da una soluzione, Berlusconi appare in gran forma. Sottolinea che questa è una "delle 24 riforme da noi garantite agli italiani in campagna elettorale" e annuncia che "si darà una mano alla riforma dell'università". Il premier spiega poi che l'avvio della riforma sarà graduale: "la situazione del Prodotto interno lordo e i parametri di Maastricht non ci danno la capacità di spesa per partire con la riforma dal prossimo anno scolastico".
"Dalla riforma Gentile alla gentile signora Moratti". Berlusconi coglie l'occasione per fare un complimento all'imbarazzata ministro del suo esecutivo e racconta un "episodio privato", che risale a poco tempo fa, subito dopo l'approvazione della legge alla Camera. Letizia Moratti - racconta il premier - "ha chiamato il marito e gli ha detto al telefono: "amore, ce l'abbiamo fatta", era vicino a me e l'ho sentita".
Poi un impegno preciso: "Garantisco al ministro Moratti la mia pressione sul ministro dell'Economia per quei fondi che sono stati promessi e che dipendono dall'andamento dell'economia italiana, ma anche europea". Una riforma epocale, rispetto all'impostazione di Gentile che privilegiava una visione storicistica e di stampo nettamente umanistico, a detrimento delle discipline scientifiche. La scuola modello Moratti - nota ancora Berlusconi - punta sulle tre "i": inglese, informatica e impresa.
Secondo il ministro Moratti sono tre i principi fondamentali alla base della nuova scuola disegnata dalla riforma: la libertà responsabile, la flessibilità e l'equità. " Penso che questa riforma sia passata perch é ha trovato la condivisione della maggioranza sui suoi principi fondanti ", ha detto il ministro che ha duramente attaccato l'eredità lasciata dai governi di centro-sinistra, " a partire da quello che mette al centro la persona ridando alla scuola quella sua missione educativa che, negli ultimi periodi, aveva perso".
Se la nuova legge piace alla Confindustria, l'opposizione e i sindacati sono già sul piede di guerra. Il senatore Gavino Angius dei Ds parla di legge "sbagliata e ingiusta". L'Ulivo annuncia che presenterà subito alcuni ricorsi di incostituzionalità. Tre i punti critici della legge che meritano l'attenzione della Consulta: la mancanza di copertura finanziaria della legge, la cancellazione dell'espressione "obbligo scolastico" e la mancanza di pari opportunità per tutti.
Parla senza mezzi termini di "una pessima legge", il segretario nazionale della Cgil-scuola Enrico Panini che annuncia per il 12 aprile "una grandiosa manifestazione nazionale". Per i Cobas quello di ieri è stato "un giorno di lutto per la scuola pubblica". D'Amato: il miglior investimento Roma. La Confindustria sostiene la riforma Moratti della scuola varata dal Parlamento. "È una delle più importanti per dare competitività e qualità allo sviluppo che vogliamo costruire in Europa e in Italia. Abbiamo bisogno di giovani più preparati", ha affermato il presidente degli industriali italiani Antonio D'Amato registrando la puntata di Porta a Porta che andrà in onda stasera. "Giovani in grado di entrare con consapevolezza nel mondo del lavoro". " D a molto tempo ", ha aggiunto , "a vevamo bisogno di una riforma che affrontasse i nodi della scuola: ognuno di noi, non solo in quanto soggetto economico, ma anche in quanto genitore, vive l ' esperienza dei figli a scuola. Ho toccato con mano i problemi: frustrazioni di ottimi professori, difficoltà di ragazzi, strutture molto spesso inadeguate. Questa riforma entra nel cuore di questi problemi: la scuola è l ' investimento più importante che una famiglia possa fare sul futuro dei figli".


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