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Sciopero insegnanti: è scontro sulle cifre L'adesione del personale allo sciopero indetto per oggi da Cisl e Uil della Scuola, Snals, Gilda, Cib-Unicobas, Cisal-Scuola e Cossma sarebbe stata del ...

15/10/2002
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Sciopero insegnanti: è scontro sulle cifre

L'adesione del personale allo sciopero indetto per oggi da Cisl e Uil della Scuola, Snals, Gilda, Cib-Unicobas, Cisal-Scuola e Cossma sarebbe stata del 14,68 per cento. Nelle 6.554 scuole rilevate (su un totale di 10.721) sarebbero 82.215 i dipendenti che hanno aderito allo sciopero.
Il calcolo è del Ministero dell'Istruzione, fatto -come si legge in un comunicato - "secondo dati parziali rilevati alle 16".

A detta invece del segretario generale della Cisl Scuola Daniela Colturali, la percentuale di adesione sarebbe più alta. Per quanto riguarda i docenti "i dati parziali in nostro possesso - ha dichiarato Daniela Colturani - evidenziano un'adesione superiore al 40 per cento ".
E questo "è un forte segnale - conclude la Colturani- che impone al Governo di rivedere le politiche scolastiche, a partire dalle scelte in discussione con la legge finanziaria".

Ancora più alta l'adesione secondo il segretario generale dello Snals Fedele Ricciuto, secondo cui la proiezione dei dati parziali "ma significativi, delle adesioni allo sciopero di oggi, pari ad oltre il 50 per cento, testimonia che il sindacato ha saputo giustamente interpretare le istanze della categoria".
A detta di Ricciuto, gli operatori della scuola "respingono la politica scolastica del governo e, in particolare, quella riguardante il personale. Il piano finanziario pluriennale per la scuola, un contratto di svolta per l'adeguamento delle retribuzioni a livello europeo, l'immissione in ruolo del personale, la stabilità degli organici e la soluzione al precariato - ha proseguito Ricciuto - sono scelte obbligate alle quali il governo non può più sfuggire".

Secondo i calcoli della Uil, l'adesione allo sciopero sarebbe stata di oltre il 40 per cento.
"Lo sciopero di oggi - sottolinea il leader della Uil-Scuola, Massimo Di Menna - ha dato forza alle nostre richieste chiare e concrete: più investimenti per l'istruzione pubblica; rinnovo del contratto scaduto a dicembre 2001; modifiche alla legge Finanziaria; immissioni in ruolo".
La partecipazione allo sciopero, aggiunge Di Menna, è stata "alta perché c'è bisogno di un nuovo contratto che riconosca tutte le professionalità dei docenti e degli Ata. La legge Finanziaria - prosegue - ha disegnato uno scenario di tagli ed economie che determina preoccupazione e tensione con ricadute negative sulla qualità del servizio. La partecipazione alla giornata di lotta - conclude Di Menna - rinforza la nostra azione rivolta a ottenere risultati rapidi e concreti"

Il calcolo degli Unicobas sull'adesione dello sciopero si aggira invece intorno al 25 per cento. Una percentuale che il leader Stefano D'Errico considera "soddisfacente". "Maggiore soddisfazione ancora - prosegue D'Errico - per il fatto che questo sciopero l'abbiamo in pratica trainato noi e la Gilda visto che Cisl, Uil e Snals nelle piazze non si sono neppure visti".

Di tutt'altro avviso il portavoce nazionale dei Cobas Scuola Piero Bernocchi, secondo cui si sarebbe trattato di uno sciopero "filo-governativo quello di oggi nella scuola: un fallimento annunciato".
Cisl, Uil e Snals insieme alla Gilda "sono stati seguiti nello sciopero di oggi da poco più del 10 per cento della categoria. In realtà, dopo aver sostenuto fino a ieri la politica della Moratti e del governo, questi sindacati hanno promosso lo sciopero con l'unico intento di indebolire quello che sarà il vero sciopero della scuola del prossimo 18 ottobre".

Contro i tagli della Finanziaria, venerdì 18 ottobre toccherà agli iscritti alla Cgil, che sciopereranno in concomitanza con lo sciopero generale proclamato dalla loro confederazione contro la politica del governo in genere e, in particolare, contro le modifiche allo Statuto dei lavoratori introdotte dal Patto per l'Italia, siglato da Cisl, Uil e governo.


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