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Kataweb-Presidi, dimissioni a raffica

Presidi, dimissioni a raffica Sono già centinaia le lettere di dimissioni da parte dei presidi incaricati per protestare contro lo stop al concorso per dirigenti scolastici imposto dal ministero...

12/04/2002
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Kataweb

Presidi, dimissioni a raffica

Sono già centinaia le lettere di
dimissioni da parte dei presidi incaricati per protestare contro lo stop al concorso per dirigenti scolastici imposto dal ministero del Tesoro. Lo ha reso noto il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp) Giorgio Rembado, sottolineando che nei prossimi giorni le lettere di dimissioni saranno fatte pervenire al presidente del Consiglio Berlusconi.
La categoria è dunque in agitazione. Alle cinque assemblee interregionali dei presidi incaricati (a Roma, Milano, Cagliari, Napoli e Palermo) promosse dall'Anp per mettere a punto azioni di contrasto contro il congelamento dei bandi di concorso, farà seguito domani l'assemblea nazionale promossa a Roma dai sindacati confederali.

"La nostra - ha detto il presidente dell'Anp, Rembado - è una "protesta politica contro il governo per l'insensato blocco dei concorsi dei dirigenti scolastici, che non può tra l'altro rispondere all'obiettivo del contenimento della spesa pubblica dal momento che la spesa che si determina con i presidi incaricati è la stessa". Secondo Rembado, dunque, tutto ciò "non può che corrispondere ad un obiettivo taciuto del governo: quello della riduzione del numero delle scuole e dei dirigenti scolastici". Dall'Anp giunge quindi un chiaro no' al blocco dei concorsi e alla riduzione dei posti da mettere appunto a concorso, con la richiesta di emanazione immediata dei bandi. Se non ci saranno risposte "soddisfacenti in tempi brevi - ha concluso Rembado - intensificheremo le nostre iniziative di lotta".

Anche per i sindacati confederali le rassicurazioni del sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea sul fatto che il concorso dei dirigenti scolastici non sarà bloccato, non sono bastate. Cgil, Cisl e Uil, infatti, si mobilitano e annunciano battaglia: chiedono l'immediata emanazione del bando di concorso e domani, a Roma, terranno un'assemblea nazionale dei presidi incaricati. La situazione è preoccupante, avvertono i sindacati: una scuola italiana su tre, cioè oltre 3.000 istituti su circa 11.000, non ha un preside titolare ed i presidi incaricati non sono in grado, dato il massiccio turn-over annuale, di garantire la continuità di gestione degli istituti.
Il punto, sostiene il responsabile dei presidi Cgil, Armando Catalano, è che il governo "non ha un indirizzo unitario e chiarezza di idee sulla riforma della scuola. Quando si affronta una questione così importante, come la gestione delle scuole, con una simile leggerezza e superficialità, il segno è nella direzione di una penalizzazione della scuola pubblica. Per queste ragioni, confermiamo la nostra iniziativa di protesta". All'assemblea dei presidi incaricati di domani, i sindacati non escludono possano essere decise ulteriori iniziative di mobilitazione della categoria.


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