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Kataweb-Maturità, rivoluzione nelle prove scritte

Maturità, rivoluzione nelle prove scritte Dal 2003, l'attuale terza prova dell'esame di maturità potrebbe essere organizzata e gestita non più dalle commissioni interne ma dall'Istituto nazio...

08/02/2002
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Kataweb

Maturità, rivoluzione nelle prove scritte

Dal 2003, l'attuale terza prova dell'esame di maturità potrebbe essere organizzata e gestita non più dalle commissioni interne ma dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (Invalsi). Avrà cioè, a seconda degli indirizzi specifici, carattere nazionale. La prima e seconda prova scritta, attualmente stabilite dal ministero, saranno invece decise dalle commissioni d'esame.
Ad anticipare quale potrebbe essere la futura articolazione dell'esame di stato è stato il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea che ha anche assicurato che, per quest'anno, l'esame di maturità non subirà invece cambiamenti, a parte la nuova composizione delle commissioni. Per circa mezzo milione di studenti si avvicina infatti la data della fatidica prova, che prenderà il via il prossimo 19 giugno.
Per quest'anno, dunque, non cambierà nulla nell'articolazione dell'esame: sono previste tre prove scritte e un colloquio orale su tutte la materie dell'ultimo anno. Il primo scritto sarà di italiano, uguale per tutti, con le tracce fornite il giorno della prova dal ministero; il secondo sarà specifico per ogni indirizzo, anch'esso deciso a Roma; la terza prova sarà invece scelta, nelle forme e nei contenuti, dalle singole commissioni.
Le novità riguardano invece proprio queste ultime: nelle scuole superiori statali e paritarie, i commissari saranno tutti professori interni alla scuola, designati dai consigli di classe. Solo i presidenti verranno da un altro istituto e verranno scelti dai Direttori generali regionali. Diversa, invece, la composizione delle commissioni per le scuole legalmente riconosciute: il 50 per cento dei commissari saranno interni, ma l'altro 50 esterni e anche il presidente sarà un esterno. Inoltre, il numero dei commissari per ciascun indirizzo di studio varia da 6 a 8 ed è stato determinato dal ministero secondo criteri rispondenti all'esigenza di coprire per quanto possibile l'arco delle discipline.
I cambiamenti per l'esame di maturità verranno presumibilmente a partire dal 2003 e sono in parte delineati nello stesso ddl di riforma varato dal Consiglio dei ministri.
L'esame di stato "conclusivo dei cicli di istruzione - si legge infatti all'articolo 3 del provvedimento - considera e valuta le competenze acquisite dagli allievi nel corso del ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni d'esame e su prove predisposte e gestite dall'Istituto nazionale per la valutazione, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento del corso ed in relazione alle discipline di insegnamento dell'ultimo anno".
Il ddl stabilisce inoltre che l'Invalsi effettuerà anche "verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli allievi e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche".
Cosa significa in pratica? La terza prova scritta (i cosiddetti 'test' o prova strutturata) che "oggi è formulata a livello degli istituti - ha detto Aprea - dovrebbe diventare una prova a carattere nazionale, organizzata e gestita dall'Invalsi. Richiamerà i profili in uscita rispetto ai diversi ordini di scuole, dovrà cioè verificare se lo studente ha acquisito quelle conoscenze e capacità che è legittimo aspettarsi dal suo corso di studio".
Ma un cambiamento riguarderà anche le prime due prove scritte, "che - ha rilevato Aprea - non saranno più decise da Roma, bensì dalle stesse commissioni".
In che modo l'Invalsi valuterà la terza prova? E' previsto che l'Istituto subirà una riorganizzazione anche dal punto di vista della dotazione di personale, ma, al momento, le modalità di organizzazione e gestione della prova della maturità che sarà affidata all'istituto non sono ancora state definite. Qualcuno ipotizza la possibilità di ricorrere ad esempio alla correzione elettronica, e dunque controllata dal centro, della prova, ma si tratta appunto solo di un'ipotesi che non trova conferma ufficiale.
Attualmente, ha osservato lo stesso presidente dell'Invalsi, Giovanni Trainito, "l'Istituto già svolge un ruolo di supporto alle scuole per la preparazione della terza prova scritta. Per il futuro, però, non esistono ancora indicazioni precise. Per queste - ha concluso - bisognerà attendere i decreti delegati, i regolamenti applicativi della riforma e le direttive che verranno emanate dal ministero".


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