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Italia Oggi-Il Miur mette a punto i nuovi parlamentini

Il Miur mette a punto i nuovi parlamentini In dirittura d'arrivo i nuovi parlamentini della scuola. A uno dei prossimi consigli dei ministri, il responsabile dell'istruzione, Letizia Moratti, ...

25/11/2003
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ItaliaOggi

Il Miur mette a punto i nuovi parlamentini
In dirittura d'arrivo i nuovi parlamentini della scuola. A uno dei prossimi consigli dei ministri, il responsabile dell'istruzione, Letizia Moratti, presenterà lo schema di decreto legislativo che modifica il decreto n. 233/99 di riforma degli organi collegiali territoriali.

Si tratta di una sorta di piccoli parlamenti della scuola, soggetti in cui sono rappresentate le componenti del mondo scolastico, con funzioni consultive e propositive dei vari livelli istituzionali in cui si articola l'organizzazione, dalla singola scuola al ministero.

Lo schema di decreto, di cui ItaliaOggi è in grado di anticipare i contenuti, era pronto per il consiglio dei ministri della scorsa settimana. Ma il ministero dell'istruzione ha preferito ritirato, dopo la levata di scudi dei sindacati che avevano lamentato l'assenza di una consultazione preventiva. 'L'omissione di una consultazione con i rappresentanti dei lavoratori è particolarmente grave nella considerazione che per la gestione democratica della scuola le rappresentanze sociali hanno a lungo lottato ed hanno avuto in tutti questi anni un ruolo centrale al fine di garantire il massimo coinvolgimento e protagonismo dei soggetti interessati', aveva commentato Daniela Colturani, segretario della Cisl scuola. 'E' un modo assai singolare quello del ministro dell'istruzione di voler affrontare il dialogo con i sindacati', aveva aggiunto il responsabile della Uil scuola, Massimo Di Menna. Dichiarazioni che, alla vigilia dell'esame da parte del plenum del cdm, hanno convinto al Moratti a ritirare dall'ordine del giorno il provvedimento e a indire immediatamente un incontro con le sigle sindacali. Nel corso del vertice i sindacalisti hanno chiesto di modificare l'articolato, in particolare per quanto riguarda la base elettorale chiamata a votare i componenti del consiglio nazionale dell'istruzione della formazione, che sostituirà l'attuale Cnpi. 'L'articolato praticamrente estromette i docenti e ripropone un modello centralistico di gestione dell'istruzione', spiega Enrico Panini, segretario della Cgil scuola.

Il consiglio nazionale, delegato a esprimere pareri obbligatori sui provvedimenti che interessano gli indirizzi e gli standard nazionali del sistema di istruzione e formazione, i piani di studio nazionali, la valutazione crediti scoalstici, i livelli essenziali dei percorsi formativi e le classi di abilitazione, è composto da 26 componenti. Di questi, dieci sono di nomina del ministri, ventisei sono in rappresentanza delle istituzioni statali, delle scuole paritarie delle scuole di lingua straniera: 19 sono i presidenti dei consigli scolastici regionali, tre sono eletti dai rappresentanti delle scuole paritarie nei consigli scolastici regionali, due designati dal consiglio scolastico provinciale di Bolzano, uno per il Friuli Venezia Giulia e uno per la Valle d'Aosta.

Un meccanismo che di fatto, criticano i sindacati, escluderebbe gli insegnanti. La proposta di modifica è quella di allargare la base elettorale a tutti i rappresentati dei consigli locali, il primo livello degli organi territoriali.


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