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"Io vuole imparare italiano bene". Bufera sul manuale di seconda elementare: "È razzista"

La frase è in una vignetta, pronunciata da un alunno nero. La denuncia di Educare alle differenze: "Linguaggio imbarazzante". L'editore si scusa: "Il libro, in fase di ristampa, sarà modificato". Le autrici: "I bambini non hanno stereotipi. Forse abbiamo peccato di ingenuità". Il ministero agli editori: "Prevenire questi casi"

26/09/2020
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la Repubblica

Ilaria Venturi

È la pagina del "bentornati a scuola", con i desideri dei bambini: quest'anno vorrei..."fare tanti disegni coi pennarelli", "andare sempre in giardino per la ricreazione" dicono gli alunni nel disegno della pagina. Ma c'è un terzo bambino, nero, che dice: "Quest'anno io vuole imparare italiano bene". Una frase che indigna e scatena la polemica sui social: "È razzismo". E poi, a parte il razzismo, "c'è sempre questa ottica vetusta di rimarcare le carenze e non le potenzialità". Gli insegnanti chiedono di ritirare il manuale.

Il testo è nel manuale di letture "Le avventure di Leo" per la classe di seconda elementare, edito dal Gruppo Editoriale Raffaello. "Ancora una segnalazione sui libri di testo - s'indigna l'organizzazione no profit Educare alle differenze nella sua pagina Facebook postando la foto della pagina - Un libro che entra in classi interculturali in cui bambine e bambini nati e cresciuti in Italia hanno colori diversi, famiglie miste, adottive, genitori che provengono da altri paesi ma vivono qui da anni o che sono a loro volta nati e cresciuti qui. Ma anche bambini arrivati da poco che portano con sé le loro culture d'origine. Bambini che continuiamo attraverso rappresentazioni come questa ad additare come stranieri, come altro rispetto a una presunta normalità italica e a scimmiottare con un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta".

Sfogliando il manuale si trovano letture per portare i bambini a ragionare sulla diversità e l'integrazione tra i banchi. Nelle pagine successive si legge un testo abbastanza stereotipato, intitolato "Un amico venuto da lontano", che comincia così: "Questa mattina la maestra ci ha presentato Emmanuel, un amico con la pelle scura venuto da tanto lontano. Quando Emmanuel ha parlato ha sbagliato tutte le parole, allora noi bambini ci siamo messi a ridere, ma la maestra ha detto: Provate voi ad andare in un Paese dove tutti parlano un'altra lingua!".

Ma è la rappresentazione grafica del bambino straniero con evidenti difficoltà comunicative a scatenare lo sdegno. Scrive in Facebook Francesca Sempio, insegnante di scuola primaria a Milano: "Mi mancano le parole per dire quanto razzisti, beceri, lontani dalla realtà delle classi, siano gli autori e gli editori di questa cosa che non riesco a chiamare libro. Insegnanti, riprendiamoci la libertà di insegnamento. Effettuiamo la scelta alternativa al libro di testo unico. Per fortuna, i nostri alunni non sono bidimensionali né stupidi come li dipinge questa pagina".

L'editore si scusa

Dopo la segnalazione e la polemica sui social l'editore del manuale, il Gruppo Raffaello, si scusa. E annuncia: "Abbiamo già provveduto a modificare la pagina, subito disponibile per chi utilizza il testo in questo anno scolastico. Ovviamente il libro, in fase di ristampa, sarà modificato". In una nota il gruppo editoriale scrive: "Da sempre siamo molto attenti a tematiche quali l’inclusione, l’interculturalità e l’ascolto delle esigenze dei bambini e dei genitori. Questi sono i valori che orientano il lavoro delle nostre redazioni, dei nostri collaboratori e degli esperti che ci affiancano, sempre portato avanti con la massima cura, dedizione e passione. I tantissimi docenti e le famiglie che utilizzano da anni i nostri testi possono confermarlo. In molteplici occasioni siamo stati portati ad esempio per aver promosso nei nostri libri di testo temi come la parità di genere e l’integrazione multiculturale".
La nota conclude: "Ci scusiamo per l’illustrazione oggetto di molte critiche, che ha urtato la sensibilità e offeso, non era certamente nostra intenzione. Ci teniamo a sottolineare che il libro in questione è un progetto di oltre seicento pagine e il messaggio veicolato è di totale inclusione".

La risposta delle autrici

Le autrici del libro di testo - Alessandra Venturelli, Maila Focante, Tiziana Bernabé, Carolina Altamore - hanno appreso "con dispiacere" delle polemiche. "Come insegnanti - spiegano - abbiamo lavorato e lavoriamo nella scuola italiana da anni. In una realtà, quella dell'Emilia-Romagna, ricca di immigrazione e ricchezza multiculturale. Vediamo tutti i giorni sui visi dei nostri bimbi questi desideri, la motivazione a farcela per essere accolti nel gruppo al pari degli altri bambini, e intanto si esprimono come riescono, con difficoltà, a volte anche come recita testualmente la vignetta. E questo - sottolineano - nella realtà scolastica quotidiana non fa indignare, non ci fa pensare ai cliché, quelli sì stereotipati di film e programmi di anni fa sullo 'straniero'. I bambini per fortuna non hanno stereotipi".

"Forse abbiamo peccato di ingenuità - riflettono - nel descrivere realisticamente quello che ogni giorno osserviamo nella realtà scolastica, ma certamente l'intento della vignetta incriminata non aveva l'intenzione di essere razzista, bensì al contrario di esprimere il desiderio ardente di un bambino di padroneggiare la lingua, perché si sforza di comunicare e di integrarsi in una nuova realtà. Di sicuro - concludono - non mancherà nei prossimi giorni occasione per ragionare con la Raffaello Libri dell'accaduto in maniera calma e costruttiva perché episodi del genere non si ripetano più".

Il ministero agli editori: "Prevenire questi casi"

Rispetto alla pagina il cui contenuto appare "diseducativo e offensivo" per gli studenti di origine non italiana, il Ministero dell'Istruzione fa sapere "di aver contattato questo pomeriggio l'Associazione italiana editori e di aver condiviso con loro forte preoccupazione rispetto a contenuti di questo tipo, oltre alla necessità di continuare a lavorare per prevenire casi come questi".


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