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Il Tirreno-Salvare la scuola dalla Moratti

Festa dell'Unità: "Salvare la scuola dalla Moratti" PISA. "Si salvi chi può"; questo, secondo i relatori del dibattito di venerdì alla festa dell'Unità di Pisa, lo slogan con cui si potrebbe...

09/09/2002
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Il Tirreno

Festa dell'Unità: "Salvare
la scuola dalla Moratti"

PISA. "Si salvi chi può"; questo, secondo i relatori del dibattito di venerdì alla festa dell'Unità di Pisa, lo slogan con cui si potrebbero riassumere i disegni del Governo e del ministro Moratti sulla scuola italiana. Moderati da Gloria Bracci Marinai, responsabile cultura e formazione della federazione Ds di Pisa, davanti ad un pubblico numeroso di insegnanti, studenti e cittadini preoccupati per il futuro dell'istruzione italiana, sono intervenuti Andrea Ranieri, segretario della Federazione ricerca e formazione della Cgil, e Paolo Benesperi, assessore regionale alle politiche formative.
Gloria Marinai ha subito indirizzato la discussione su quelli che saranno gli imminenti problemi della riapertura dell'anno scolastico, problemi che in molte parti d'Italia stanno mettendo a repentaglio la stessa data di inizio delle lezioni. "Si avverte il ritorno a un sistema centralistico, che tiene fuori dalla decisioni le scuole e gli enti locali - ha detto Gloria Marinai - E in questo quadro il governo anziché più scuola e più scuola per tutti sta pensando a meno scuola e non per tutti".
Benesperi ha portato il punto di vista di un amministratore a contatto quotidiano con le strutture burocratiche ministeriali. "Il rapporto con il ministero - ha detto - è basato sulla estrema precarietà della linea politica, da risposte evasive degli apparati tecnici, dalla mancanza quasi totale di incontri e punti di discussione, dalla mancanza di mezzi per attuare le poche cose sopravvissute in questo anno di governo della destra".
"Ci hanno solo proposto - ha aggiunto Benesperi - una sorta di convenzione, che abbiamo naturalmente respinto, che prevedeva la sostituzione dell'obbligo scolastico con la formazione professionale. Una cosa che ci avrebbe riportato a prima del 1963!".
Ranieri ha inquadrato le politiche governative sulla scuola nella più ampia cornice delle politiche economiche e sociali della destra. "Il governo ha smesso di considerare la qualità come elemento fondamentale per la crescita del paese. La crescita della qualità della vita, dell'istruzione, del lavoro, della qualità delle persone non sono una priorità di questa destra. Stanno decidendo di far competere l'Italia con il mondo deregolando, uscendo dall'Europa, comprimendo i diritti. L'attacco all'obbligo scolastico - ha aggiunto Ranieri tra gli applausi del pubblico - è altrettanto grave dell'attacco all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori".
"La nostra scuola, quella che avevamo pensato dal 1996 al 2001, poteva essere riassunta in uno slogan: 'Non uno di meno'; quella della Moratti si può invece definire la scuola del 'si salvi chi può' - ha affermato Ranieri - La nostra battaglia non dovrà essere solo contro ma anche per, perché la scuola va cambiata davvero. Come forze di opposizione dobbiamo ripartire da quei punti non cancellati e non cancellabili delle riforme fatte dall'Ulivo, lavorando nelle Regioni e nelle scuole".



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