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Il Tirreno-Prima campanella nella scuola al verde

Prima campanella nella scuola al verde Niente soldi dagli enti locali per tappare le falle del decreto Moratti Tagli agli organici e ai servizi: documento di fuoco contro il mini...

06/09/2003
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Il Tirreno

Prima campanella nella scuola al verde
Niente soldi dagli enti locali per tappare le falle del decreto Moratti
Tagli agli organici e ai servizi: documento di fuoco contro il ministro


PISA. "Gli enti locali invitano i dirigenti scolastici a non contare sulla sponda comunale e provinciale per la ricerca di risorse e servizi sostitutivi di quelli tagliati dallo Stato". Si avvicina sempre più la prima campanella, prevista generalmente per lunedì 15 (ma per alcuni il 10), la situazione della scuola pisana però resta molto complicata. Gli assessori comunali alla pubblica istruzione, convocati dall'assessore provinciale Aurelio Pellegrini, si sono incontrati ieri presso il complesso Marchesi e al termine della riunione hanno sottoscritto un documento di fuoco contro i "tagli" della Moratti. La parola più usata nella nota è "preoccupazione".
Gli assessori spiegano che "non sono assolutamente in grado né disponibili, per ragioni finanziarie e di competenza, a farsi carico di interventi sostitutivi dell'azione dello Stato. Ciò anche per il fatto che gli stessi enti locali sono già stati oggetto di tagli nella finanziaria 2003 e sembra dovranno sopportare ulteriori restrizioni con la finanziaria 2004". Ed ecco il risvolto politico: un intervento "non sarebbe possibile sul piano giuridico, ma sarebbe anche un pessimo servizio alla scuola che si potrebbe illudere di poter supplire a carenze strutturali di base e dei servizi con espedienti e con una gestione 'alla giornata' priva di prospettive".
Organici docenti. Proprio sugli organici, almeno in certi casi, affiorano dubbi pesanti. Le forbici ministeriali interessano infatti in modo particolare le cosiddette spese di funzionamento, che risultano coperte, in base alle stesse comunicazioni del Ministero, solo nella misura del 40% rispetto all'anno precedente. Gli assessori chiedono ai dirigenti scolastici una forte assunzione di responsabilità. "Siamo preoccupati: la situazione degli organici in alcune realtà può mettere in forse la regolare attivazione dei servizi. I dirigenti devono intervenire utilizzando i propri poteri per garantire il completamento degli organici, in modo che tali disfunzioni non ricadano sui ragazzi e sulle famiglie".
Scuole private. E' un altro capitolo delicato. "I tagli risultano particolarmente gravi e insopportabili - incalzano gli assessori - nel momento in cui lo Stato trova tranquillamente 30 milioni di euro per il finanziamento degli studenti delle scuole private, aggirando qualsiasi norma costituzionale, incurante della situazione precaria in cui ha messo la scuola pubblica. E' difficile comprendere la riaffermata volontà di sostenere la qualità della scuola pubblica con la decisione di sostenere finanziariamente tutte le famiglie, anche quelle che non ne hanno certo bisogno, che mandano i propri figli alle scuole private".
Diritto allo studio. Nella riunione di ieri, invece, gli enti hanno riconfermato il loro impegno "per il finanziamento del diritto allo studio e dei progetti integrati di area, ormai l'unico strumento a disposizione delle scuole per l'innovazione e la qualità della didattica". Gli interventi, assicurano, saranno anche maggiorati sia sul piano quantitativo delle risorse sia sul piano qualitativo. Spazio per l'educazione ambientale, sostegno al Centro per la didattica della storia, all'Osservatorio scolastico e al Cred, in quest'ultimo caso per il supporto dell'attività delle scuole e dei Comuni nella lotta contro dispersione e disagio.
Lingua inglese. "Parallelamente alla situazione dei tagli - si legge ancora nel documento - preoccupa la demagogia sulle innovazioni e l'introduzione dell'inglese e dell'informatica: innovazioni che dovrebbero avvenire alle stesse condizioni di finanziamento attuale, e cioè senza risorse né per il personale (tranne quello esistente), né per le attrezzature (laboratori), né per le strutture (aule speciali), né per i sussidi (libri)".
Handicap. Infine, "risultano carenze vistose di personale di sostegno e situazioni organizzative (composizione delle classi) assolutamente inadeguate all'integrazione".


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