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Il Tirreno-No alla scuola-azienda

No alla scuola-azienda" Gli studenti in corteo protestano contro la riforma-Moratti (Ramona Bini). CECINA. Ieri mattina i ragazzi delle scuole di Cecina, Rosignano e Livorno, non si sono seduti...

04/10/2002
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Il Tirreno

No alla scuola-azienda"
Gli studenti in corteo protestano contro la riforma-Moratti

(Ramona Bini).

CECINA. Ieri mattina i ragazzi delle scuole di Cecina, Rosignano e Livorno, non si sono seduti sui banchi di scuola, e sono scesi in piazza per protestare contro, così dicono i volantini scritti dagli studenti, "una scuola azienda della Moratti". Gli studenti del "Fermi", del magistrale "Don Milani", dell'Ipc "Marco Polo", e del "Cattaneo" di Cecina si sono uniti in un lungo corteo subito dopo il suono della campanella, e si sono diretti, preceduti da un camioncino addobbato di palloncini e inondato di musica verso Piazza della Libertà, sventolando bandiere di colore rosso.
Accanto alle bandiere campeggiavano striscioni con su scritto "Riforma Moratti vs Studenti resistenti" e intonando canti e slogan, si sono uniti alla moltitudine dei ragazzi in protesta gli studenti dell' "Enriquez", del "Cecioni", del "Vespucci", del "Palli" di Livorno, dell'Iti "Mattei" e dell'Ipsia di Rosignano. Da lì il corteo di circa 1200-1400 ragazzi è proseguito lungo le strade in direzione di Marina.
"Noi manifestiamo - così recita un volantino - per una scuola che rispetti le varie etnie e religioni; che dia a tutti le stesse possibilità di partenza qualunque siano le condizioni economiche... per una scuola democratica, laica e pubblica". Ancora, ha spiegato un rappresentante d'istituto del liceo "Fermi", Luca Modesti, insieme a Francesco Marchi (ancora del del "Fermi") e Siani Bruchi dell'Ipc, "diciamo no alla specializzazione degli istituti superiori, cioè ad una scuola basata sulle materie tecniche, alla doppia canalizzazione che renderebbe sempre più rigida la separazione tra professionali e licei, alla scelta precoce a 13 anni". I rappresentanti hanno proseguito: "Protestiamo anche contro l'abbassamento dell'obbligo scolastico, contro la riforma degli organi collegiali che mira a cancellare organismi di rappresentanza, rendere le assemblee d'istituto concessioni del preside e assegnare agli studenti un ruolo sempre più marginale, e anche contro l'interferenza della chiesa cattolica - conclude Modesti - vorremmo soltanto una scuola pubblica, libera, plurale e democratica".
"Il sindacato della Cgil - ha confermato Ugo Tarchi - ha aderito a questa manifestazione indetta dagli studenti poiché in essa ha individuato i sui stessi motivi di protesta e in questa occasione abbiamo raccolto alcune centinaia di firme per la difesa dell'articolo 18". Giunti nel piazzale di Marina il corteo dei manifestanti si è sciolto. In uno dei volantini si legge: "Se fai piani per un giorno, semina riso; se fai piani per 10 anni, pianta alberi; se fai piani per la vita, forma e educa le persone". Un esplicito invito al ministro Moratti

Oltre mille per le strade di Cecina
contro la riforma di Letizia Moratti

di Ramona Bini

LIVORNO. Ieri mattina i ragazzi delle scuole di Cecina, Rosignano e Livorno sono scesi in piazza per protestare contro "la scuola azienda della Moratti". Gli studenti del "Fermi", del magistrale "Don Milani", dell' IPC "Marco Polo", e del "Cattaneo" di Cecina e degli istituti di Livorno e Rosignano si sono uniti in un lungo corteo subito dopo il suono della campanella. Preceduti da un camioncino addobbato di palloncini e inondato di musica si sono diretti verso Piazza della Libertà, sventolando bandiere rosse e numerosi striscioni.
Molto gettonato lo striscione "Riforma Moratti vs Studenti resistenti". In piazza gli studenti di Cecina, intonando canti e slogan, si sono uniti a agli studenti dell' "Enriquez", del "Cecioni", del "Vespucci", del "Palli" di Livorno, dell'ITI "Mattei" e dell'IPSIA di Rosignano.
Quindi il corteo di 1200-1400 ragazzi è proseguito lungo le strade del paese in direzione di Cecina Marina.
"Noi manifestiamo - così era scritto su un volantino - per una scuola che rispetti le varie etnie e religioni; che dia a tutti le stesse possibilità di partenza qualunque siano le condizioni economiche... per una scuola democratica, laica e pubblica".
Poi la parola agli studenti. Luca Modesti e Francesco Marchi del liceo "Fermi" e Siani Bruchi dell'IPC: "Diciamo no alla specializzazione degli istituti superiori cioè ad una scuola basata sulle materie tecniche, alla doppia canalizzazione che renderebbe sempre più rigida la separazione tra professionali e licei, alla scelta precoce a 13 anni". Ancora gli studenti: "Protestiamo anche contro l'abbassamento dell'obbligo scolastico, contro la riforma degli organi collegiali che mira a cancellare organismi di rappresentanza, rendere le assemblee d'istituto concessioni del preside e assegnare agli studenti un ruolo sempre più marginale, e anche contro l'interferenza della Chiesa Cattolica". Conclude Modesti: "Vorremmo soltanto una scuola pubblica, libera, plurale e democratica".
"Il sindacato della Cgil - spiega Ugo Tarchi dello stesso sindacato - ha aderito alla manifestazione degli studenti, poiché in essa ha individuato i suoi stessi motivi di protesta. In questa occasione - ha riferito - abbiamo raccolto alcune centinaia di firme per la difesa dell'articolo 18".
Giunto nel piazzale di Marina il corteo dei manifestanti si è sciolto. In uno dei volantini si legge "Se fai piani per un giorno, semina riso. Se fai piani per 10 anni, pianta alberi Se fai piani per la vita, forma e educa le persone": destinatario il ministro all'istruzione Letizia Moratti.


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