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Il Tempo-Maturità, i quiz piacciono sempre meno

Maturità, i quiz piacciono sempre meno Viale Trastevere: quattro Commissioni su dieci hanno scelto le domande a risposta aperta Svolgimento "in piena regola" della terza prova scritta dell'esame ...

25/06/2003
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Il Tempo

Maturità, i quiz piacciono sempre meno
Viale Trastevere: quattro Commissioni su dieci hanno scelto le domande a risposta aperta
Svolgimento "in piena regola" della terza prova scritta dell'esame di Stato da parte dei 481 mila studenti superiori
QUATTRO commissioni su 10 hanno scelto i quesiti a risposta aperta per la terza e ultima prova scritta della maturità, parola del ministero dell'Istruzione. La terza prova scritta viene predisposta, per ciascuna classe, dalla Commissione esaminatrice e verte su cinque materie. Le scelte delle Commissioni si sono orientate in modo particolare anche quest'anno, dunque, sui quesiti a risposta aperta con una percentuale del 43,4% che nei licei ha raggiunto il 49,9%. I quesiti a risposta chiusa, i cosiddetti test, sono stati pari al 20% con una forte accentuazione negli istituti professionali (26,4%). Seguono la tipologia mista di quesiti e test (18,4%) e la trattazione sintetica di argomenti (14,3), che si conferma vincente nei licei classici. Saranno, invece, note a metà settimana le scelte effettuate dalle Commissioni dei licei artistici e degli istituti d'arte, dove è ancora in corso la seconda prova che dura da tre a cinque giorni. Dalle scelte delle Commissioni emerge una sostanziale conferma di tendenza rispetto agli orientamenti registrati nello scorso anno. "Dalle rilevazioni compiute dagli ispettori negli istituti sede di esame è emerso inoltre - informa la nota ministeriale - che la grande maggioranza degli studenti ha ritenuto la terza prova formulata in maniera chiara e coerente con il programma svolto. La prova - assicurano a viale Trastevere - si è svolta in piena regolarità e serenità. L'indagine è stata effettuata in tempo reale su un campione del 76,2% delle classi".
Complessivamente gli esami hanno riguardato quasi 481 mila candidati (privatisti compresi) per 23.362 commissioni. Nelle scuole statali le ragazze sono state più numerose dei ragazzi: 201.308 contro 192.666. Il gentil sesso è stato maggioritario in quasi tutti i tipi di istituti (che complessivamente sono 3.202), con esclusione dei tecnici e dei professionali, dove la tradizione, per il momento, continua ad essere a favore dei coetanei maschi.
Le ragazze hanno risultati finali migliori dei maschi, sia per tasso di diplomati sia per media di votazioni finali. Il dato non è solo di casa nostra: in molti Paesi le ragazze a scuola hanno successo più dei loro compagni maschi. In Italia ormai il dato è consolidato e difficilmente i risultati degli scrutini e degli esami 2003 riusciranno a ribaltare la tendenza in corso. Già nella scuola elementare, secondo dati del Miur pubblicati due anni fa, le bambine hanno più successo dei maschi, con il 99,57% di promosse contro il 99,11% dei coetanei. Se qui la differenza è minima, in prima media invece il divario si fa sensibile con ben 4 punti di percentuale a favore delle alunne (96,68% di promosse contro il 92,14% tra i maschi). Nelle classi successive di scuola media i maschi recuperano un po' ma restano sempre dietro alle coetanee di 2-3 punti percentuali.
I 394 mila studenti di istituti statali che hanno affrontato le prove cinque anni fa erano partiti, in prima superiore, in 557 mila. Ne mancano all'appello oltre 163 mila, quasi il 30%. Vicende diverse, ripetenze, abbandoni oppure passaggio ad istituti privati hanno segnato la sorte di tre ragazzi su dieci di quei 557.239 che si erano iscritti alle prime classi nell'anno scolastico 1998-99. In valore assoluto sono stati i tecnici a far registrare nel quinquennio il più alto numero di dispersioni: più di 62 mila (pari al 29%). Più contenuta la dispersione dell'istruzione classica, scientifica e magistrale che, con piu' di 35 mila dispersi, ha fatto segnare in cinque anni un decremento di quasi il 19%.


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