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Il Tempo-Finanziaria, lo scontro si sposta sulla scuola

Finanziaria, lo scontro si sposta sulla scuola La Levi Montalcini parla di "rinuncia al futuro". Emendamento al Senato annunciato dall'Udc Opposizione, sindacati e mondo accademico chiedono che la...

17/11/2002
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Il Tempo

Finanziaria, lo scontro si sposta sulla scuola
La Levi Montalcini parla di "rinuncia al futuro". Emendamento al Senato annunciato dall'Udc
Opposizione, sindacati e mondo accademico chiedono che la manovra destini più risorse per istruzione e ricerca
SINDACATI e esponenti della scuola e del mondo accademico contestano la Finanziaria "avara", l'opposizione approfitta per attaccare sia la Moratti che la manovra economica. Continuano senza sosta, le pressioni per modifiche consistenti alla legge nel suo imminente passaggio al Senato. E nella stessa maggioranza è già pronto un emendamento dell'Udc al Senato per rafforzare i fondi dell'istruzione.
L'attacco del sindacato è concentrico. Dalla Cisl, il segretario generale del sindacato scuola Daniela Colturani chiama il governo a rispettare gli impegni assunti a suo tempo e chiede il Parlamento a introdurre "quelle modifiche alla Finanziaria che assicurino i necessari investimenti per la scuola e la formazione". Il segretario della Cgil Scuola Enrico Panini è ancor più netto: "Il ministro Moratti '#8212; dice '#8212; si lamenta del ministro Tremonti che dimostra scarsa attenzione per quanto riguarda gli investimenti nell'istruzione. Fa bene". Anche lo Snals è sulla stessa linea. Secondo il segretario generale Fedele Ricciato, Berlusconi, deve scegliere "se creare i presupposti per lo sviluppo civile, culturale e occupazionale o affidarsi al ministro Tremonti, che ha sempre penalizzato fortemente scuola, università e ricerca, in netto contrasto con quanto avviene in Europa, Usa e Giappone".
Anche il leader della Cisl, Pezzotta, avverte che il suo sindacato farà "tutto quello che c'è da fare" per far sì che la Finanziaria rispetti il Patto per l'Italia a partire dalle misure per il Mezzogiorno. "Se non si creano vantaggi per il Sud '#8212; ha detto '#8212; tutto quello che è stato fatto in questi mesi perde di senso e di peso. Faremo tutto quello che c'è da fare per farla cambiare. Pensiamo che anche le risorse per la scuola '#8212; sottolinea '#8212; siano inadeguate e ci sono perplessità sulle misure fiscali che prevedono differenze tra lavoratori attivi e pensionati".
Non è solo il sindacato a chiedere che la Finanziaria sia cambiata. Ad approfittare dello scontro fra il ministro dell'Istruzione e quello dell'Economia è subito l'opposizione che, in previsione della discussione della Finanziaria al Senato, annuncia che farà fuoco e fiamme per tentare di far aumentare i fondi per la scuola. La senatrice della Margherita, Albertina Soliani, parla di "grido di dolore" lanciato dagli ambienti dell'istruzione e avverte che "quello che la Moratti ha negato in Senato, con l'approvazione della legge sui cicli scolastici, '#8212; afferma '#8212; l'Ulivo lo chiederà con forza nell'aula e nelle commissioni di Palazzo Madama in sede di discussione della Finanziaria. Daremo battaglia affinché si dia una svolta ai fondi destinanti alla scuola, all'università e alla ricerca scientifica".
Anche nella maggioranza c'è chi è convinto che l'istruzione vada adeguatamente finanziata. "Siamo fortemente impegnati a migliorare la qualità della manovra di finanza pubblica '#8212; dice il sen. Maurizio Eufemi vicepresidente del gruppo Udc '#8212; e ciò non può prescindere dal recuperare risorse per l'Università e la Ricerca scientifica. Condividiamo pienamente le preoccupazioni del Ministro Moratti". E annuncia di aver "già predisposto un emendamento che prevede maggiori risorse per Fondo ordinario e Fondo Investimenti delle Università statali; Fondo per la ricerca scientifica sia applicata che di base. La copertura dell'emendamento può essere attinta dalla tassa sul fumo e dal gettito della regolarizzazione dei videogiochi".
Intanto, anche la conferenza dei Rettori delle Università italiane dà "totale appoggio" al ministro Moratti. Sui fondi per la ricerca interviene anche il premio Nobel Rita Levi Montalcini dicendo che mantenendoli insufficienti "si rinuncia al futuro e allo sviluppo del Paese". "Un paese ha tante più possibilità e prospettive tanto più investe in ricerca '#8212; sottolinea Montalcini '#8212; purtroppo l'Italia non investe in ricerca e nei giovani; spero che questo possa cambiare perché è essenziale per lo sviluppo del Paese".


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