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Il Tempo - Ds, Cgil e Margherita ad alzo zero contro la riforma dell'istruzione

Ds, Cgil e Margherita ad alzo zero contro la riforma dell'istruzione SCUOLA, il giorno dopo l'approvazione da parte del Governo del disegno di legge delega per la riforma del sistema dell'istruzi...

04/02/2002
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Il Tempo

Ds, Cgil e Margherita ad alzo zero contro la riforma dell'istruzione
SCUOLA, il giorno dopo l'approvazione da parte del Governo del disegno di legge delega per la riforma del sistema dell'istruzione, la sinistra reagisce seguendo lo schema ormai noto: comunque "no", e l'argomento si aggiunga a tutti gli altri della lotta globale contro Berlusconi. Così, il capogruppo dei Ds al Senato Gavino Angius, ipotizza "un vero e proprio ostruzionismo sulle leggi e sui provvedimenti approvati ieri, che cancellano diritti individuali e collettivi e che reintroducono odiose discriminazioni di classe riportando la scuola italiana a 40 anni fa", e lega l'argomento a quelle che definisce "l'abolizione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori" e "la legge del governo contro gli immigrati e la licenza di ucciderli". Sintonia perfetta con la Cgil, il cui leader massimo Cofferati dice: "Siamo di fronte a delle norme che riportano indietro nel tempo la scuola italiana depotenziando il sistema pubblico e togliendo qualità all'offerta di sapere, che, come noto, è decisiva per la coesione sociale e per l'economia. Per rendere operativa una scelta sbagliata, poi, dopo aver proclamato ai quattro venti la loro intenzione di trovare il consenso, si rifugiano nell'uso della delega". E il segretario della Cgil-Scuola, Panini, parla di "taglio di circa 36.000 posti di insegnamento nel triennio".
Analogo l'attacco dell'on. Giuseppe Molinari (Margherita), secondo il quale l'utilizzo della legge-delega "calpesta il Parlamento e ogni tentativo di confronto di merito nella logica "bulldozer" che ispira la maggioranza di governo". "In realtà la furia cieca e iconoclasta del governo Berlusconi - dice Molinari - si è limitata a cancellare le riforme che l'Ulivo aveva varato nella ricerca del consenso che fosse il più ampio possibile tra gli operatori". Secondo Molinari la riforma Moratti creerà "gabbie culturali" perché "chi frequenterà un istituto professionale in Lombardia, in considerazione del livello di industrializzazione, sarà avvantaggiato rispetto ad uno studente lucano" e quindi si va "fuori dal sistema formativo europeo privilegiando una scuola per pochi".
Di diverso avviso le associazioni dei genitori Moige e Agesc. "Come genitori - si legge in una nota dell'Osservatorio scuola del Movimento italiano genitori - esprimiamo soddisfazione per il varo di una riforma lungamente attesa come quella della scuola ed in particolare apprezziamo il mantenimento dei cinque anni di liceo scelta che riteniamo in sintonia con la missione formativa e non solo informativa della scuola" Il Moige tuttavia chiede che vi sia anche "un effettivo riconoscimento della libertà di scelta educativa per tutti genitori specie i meno abbienti".
Quanto all'Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) ritiene che il disegno di legge "va nella strada giusta" anche perché "l'impianto previsto per il secondo ciclo (2"2"1 per i licei, 3"1"1 per l'istruzione professionale) potrà in futuro consentire, almeno in parte, il recupero della proposta Bertagna di un secondo ciclo integrato ed unitario con il triennio successivo di istruzione e formazione superiore".


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