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Il Riformista: Il mondo della scuola è in subbuglio Il governo cancella le liste dei precari

DA IERI LA FINANZIARIA È AL SENATO DI ETTORE COLOMBO

21/11/2006
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Il Riformista

La legge Finanziaria, comprensiva di alcune centinaia di ordini del giorno votati alla Camera dei Deputati tra sabato sera e sabato notte, è sbarcata in Senato, dove è passata subito, e cioè da ieri, all’esame della commissione Bilancio presieduta da Enrico Morando. Il senatore ds ha precisato che «le scadenze sono chiare: entro un mese si devono chiudere i lavori». Ma la parola finale spetterà alla conferenza dei capigruppo, che si riunirà questa mattina per decidere quanto tempo le commissioni avranno a disposizione per la discussione, i pareri e, infine, per il suo approdo in aula, dove il relatore del governo sarà il diellino Gianfranco Morgando.

Ma la versione della finanziaria che approda al senato ha già fatto arrabbiare il mondo del precariato e della scuola. Decine di migliaia di docenti senza ruolo, infatti, vivono in una situazione di allarme e restano col fiato sospeso. A far preoccupare ancora di più i supplenti - rispetto a un testo non chiaro già dalla sua prima formulazione - ha contribuito proprio il testo del maxiemendamento alla Finanziaria presentato dall’esecutivo. «Viviamo ore di ansia e incertezza nella paura che la Finanziaria cancelli le nostre legittime aspettative di un futuro stabile e sereno», spiegava ieri Monica da Napoli al sito Repubblica.it.

Nel tentativo di risolvere il problema del precariato della scuola, il governo ha deciso l’immissione in ruolo, nel prossimo triennio, di 150mila supplenti; ma anche, a partire dal 2010/2011, la cancellazione delle cosiddette graduatorie “permanenti” (le liste dei precari che vengono utilizzate per la nomina dei supplenti) e del reclutamento del 50% degli insegnanti immessi in ruolo. Ed è proprio quest’ultima decisione a mettere in allarme migliaia di supplenti. Su un provvedimento della Finanziaria (l’articolo 66) che tocca in modo così secco il destino di migliaia di precari, non si è fatto attendere l’altolà del leader della Cgil Gugliemo Epifani. «Ci sono questioni nella manovra su cui il sindacato presenterà richiesta di modifica al governo e al Parlamento», spiega. «In particolare, per la scuola, bisogna mantenere le graduatorie degli insegnanti precari anche oltre il 2010». Inoltre, sulla «fase due» del governo sollecitata da Fassino come da Rutelli e che riguarda il piano delle riforme, quella del sistema pensionistico in testa, Epifani replica che «i sindacati onoreranno il memorandum» sottoscritto ad ottobre.

Tornando alla scuola ed ai precari, oggi, in Italia, sono ben 304 mila i supplenti iscritti nelle graduatorie provinciali permanenti. Una consistente fetta (il 42% circa) di loro ogni anno riesce a conquistare una delle 130 mila supplenze per l’intero anno scolastico. Coloro che si trovano in fondo alle graduatorie vivacchiano con le supplenze brevi e temporanee saltellando da una scuola all’altra e cercando di mettere assieme più punti possibile per scalare le fatidiche e agognate «graduatorie». «Ma se qualcuno pensa che si tratta sempre di ragazzini alle prime armi sbaglia», dicono gli insegnanti precari. Spesso, infatti, si presentano ultraquarantenni che hanno iniziato la carriera in ritardo o che hanno tentato altre strade prima di convertirsi.

Eppure, fino a qualche giorno fa, il problema delle graduatorie permanenti sembrava superato. Il governo aveva annunciato parere favorevole all’emendamento presentato dalle deputate Alba Sasso (Ulivo) e Titti De Simone (Prc) che prevedeva il mantenimento degli elenchi provinciali dei precari della scuola o, in alternativa, sufficienti elementi di garanzia per quelle migliaia di precari che non rientreranno nelle 150 mila assunzioni previste dalla stessa Finanziaria disegnata da Padoa-Schioppa. Emendamento che, tuttavia, alla Camera non è stato possibile prendere in considerazione per effetto della questione di fiducia che il governo ha posto e fatto votare sabato. Sindacati e insegnanti precari erano tranquilli e pensavano di ritrovare nel maxiemendamento la modifica necessaria. Ma nel documento predisposto dal governo la soppressione delle liste dei precari risulta confermata. «Sulle graduatorie permanenti avevamo ricevuto precise assicurazioni. A questo punto non mi fido più e credo che si debba manifestare per evitare di deludere chi nella scuola ha investito di persona», dichiara battagliero Enrico Panini segretario generale della Flc-Cgil, annunciando, di fatto, uno sciopero della scuola che farebbe il paio con quello di venerdì scorso su università e ricerca ma parlando, per ora, solo di una «grande manifestazione nazionale», come prima risposta. Del resto, nota Panini, quel provvedimento «ha avuto la condivisione dei ministri di riferimento e di tutti i partiti dell’Unione», i quali peraltro - specie quelli di sinistra - molto si erano spesi, sul punto. Ora, l’unica speranza è che l’emendamento Sasso-De Simone venga riproposto al Senato.


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