Il Piccolo-Università, si riaffaccia l'allarme precari

Pagina 21 - Trieste
Nuovo blocco delle assunzioni dopo che il governo ha stabilito la sospensione dei concorsi per la selezione del personale
Università, si riaffaccia l'allarme precari
Sconcerto di Salucci. Damiani: "Al Centrodestra la ricerca non interessa"

Si preannunciano tempi difficili per i precari dell'Università che speravano di poter avere accesso agli organigrammi degli atenei. Il ministro Moratti, infatti, in una lettera inviata ai rettori, dispone la sospensione dei concorsi per la selezione del personale universitario. I precari dell'Università di Trieste sono circa 250.
Paolo Salucci responsabile Fvg Ricerca Università Innovazione della Margherita, in una nota esprime sconcerto per il decreto legge approvato nel Consiglio dei ministri del 21 Gennaio, il relazione al quale, il ministro Moratti ha sospeso, a tempi non definiti, l'avvio di nuove procedure concorsuali per la selezione di personale docente, ricercatore e tecnico amministrativo. Anche le procedure già predisposte vengono sospese per legge. "La sospensione, imposta come periodo, assolutamente non breve, in cui le Università propongono piani triennali di sviluppo che successivamente vengono valutati ed accettati dal ministero, - sottolinea Salucci - è di fatto un blocco delle assunzioni, sia per posizioni a tempo indeterminato sia per quelle a tempo determinato. Le Università, anche quelle virtuose con capacità di spesa, si trovano, per legge, nell'impossibilità di assumere e quindi di portare avanti proprio quei piani triennali su cui si baserà il giudizio ministeriale". "Ben più grave e si potrebbe dire drammatica - conclude Salucci - è la situazione di dottorandi, assegnisti di ricerca, ed altre figure precarie nell'Università, solo a Trieste ammontanti a circa 250 unità, che, dopo due anni di blocco totale delle assunzioni, ritenevano che nel 2005 si aprissero un certo numero di posizioni, anche perché molte Università, nell'ultimo trimestre del 2004 ed all'inizio del 2005, hanno intrapreso le necessarie procedure".
Sulla vicenda ha preso posizione, tra gli altri, anche il deputato Roberto Damiani: "La lettera della Moratti ai rettori - sottolinea il parlamentare triestino - ci conferma quanto già sapevamo: al Centrodestra la ricerca, e le persone che la fanno, non interessa. Putroppo, le conseguenze di questa miopia non le pagherà solo il governo ma l'intero Paese".
Del decreto Moratti sul riordino dello stato giuridico dei docenti universitari si parlerà nella VII Commissione permanente della Camera giovedì 3 febbraio alle 14. La decisione è stata assunta nel comitato ristretto della Commissione stessa giovedì pomeriggio. E a questo proposito il deputato civico Roberto Damiani, ha manifestato la sua sorpresa per il diverso trattamento deciso nei confronti del problema del personale universitario rispetto a quello della scuola, per il quale sono state previste sin d'ora in calendario quattro sessioni di lavori in Commissione, nei giorni 8, 9, 15, 16 febbraio.
"Per quanto attiene ai contenuti del provvedimento legislativo, - ha concluso Damiani - non posso non ribadire la mia più forte contrarietà condividendo le preoccupazioni emerse nell'ambito accademico sulla palese violazione che esso fa dell'autonomia universitaria e sulle contraddizioni relative alla durata del servizio dei ricercatori".