Il Piccolo-La Cgil: "Il ministero della Pubblica istruzione è decapitato". Frattini: "Ricambio contenuto"

La Cgil: "Il ministero della Pubblica istruzione è decapitato". Frattini: "Ricambio contenuto"

ROMA - Ultime battute per lo spoil system degli alti burocrati dello Stato. Scade il 7 ottobre, infatti, il termine entro il quale il governo può confermare i dirigenti di prima fascia, in caso contrario cesseranno dall'incarico.
Secondo stime ancora parziali raccolte in ambienti sindacali, il numero dei "rimossi" alla fine dovrebbe essere inferiore alle 70 unità: il 15% dei 450 dirigenti di prima fascia. Percentuale, questa, già indicata dal ministro per la Funzione Pubblica, Franco Frattini, convinto che si tratterà di un ricambio contenuto. "Il governo - ha confermato di recente Frattini - sta applicando con moderazione la legge" (la recente riforma della dirigenza che contiene, appunto, lo spoil system ndr).
Al dirigente non confermato sarà conferito un incarico di livello retributivo equivalente e se ciò non fosse possibile un incarico di studio per un anno con mantenimento del precedente trattamento economico. Tra i ministeri che dovrebbero vedere il maggiore avvicendamento c'è quello dell'Istruzione.
All'Economia, invece, sono stati confermati Domenico Siniscalco a capo del Dipartimento del Tesoro; Fabrizio Barca alla guida del Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione; Andrea Manzitti a capo del dipartimento per le politiche fiscali; Vittorio Grilli Ragioniere Generale; Giancarlo Del Bufalo a capo del Dipartimento dell'amministrazione generale del personale e dei servizi.
Secondo un'indagine condotta dalla Funzione Pubblica Cgil (Fp), allo stato attuale al ministero guidato da Letizia Moratti sono ben 13 i dirigenti con incarico di prima fascia non confermati e ai quali sono stati attribuiti incarichi di studio (fra questi il provvedimento riguarda nel Friuli Venezia Giulia il direttore regionale Bruno Forte).
Il coordinatore del dipartimento sindacale dell'organizzazione di categoria, Alfredo Garzi, parla di interventi "molto pesanti". "Al ministero dell'Istruzione - sostiene - è stata rimossa la maggioranza dei direttori regionali, quelli che avevano governato i primi passi della riforma del governo precedente; al ministero dei Beni Culturali, le rimozioni sono cinque e si aggiungono ad altre già effettuate in precedenza. Conseguenza: il ministero è decapitato". Secondo il sindacalista, poi, il fatto che al ministero dell'Economia "la casella è vuota non deve trarre in inganno. Gli incarichi confermati hanno durata un anno. Considerando che l'incarico può avere una durata triennale, si capisce che i dirigenti confermati sono sotto stretta sorveglianza. Questo modo di operare - prosegue Garzi - toglie dai riflettori accesi di questi giorni sull'applicazione della legge per operare con più tranquillità tra dodici mesi". A suo parere, preoccupa anche la situazione alle Attività produttive. "Tutti i dirigenti che non sono stati confermati - afferma ancora il sindacalista della Cgil - hanno avuto un incarico equivalente, ma in realtà erano a capo di strutture strategiche del ministero e oggi sono relegati a compiti di consulenza. In molti casi - prosegue - sui sostituti si possono nutrire moti dubbi in termini di professionalità. Alcuni sono dirigenti che hanno vinto il concorso da poco più di un anno, altri sono funzionari ai quali è stipulato un contratto privato per nominarli dirigente".