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Il Nuovo-Moratti, linea morbida sul contratto dei docenti

Moratti, linea morbida sul contratto dei docenti Il ministro mira a concludere rapidamente l'accordo con i sindacati, concedendo gli aumenti. Le novità sul reclutamento degli insegnanti, sui cri...

05/09/2002
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Il Nuovo

Moratti, linea morbida sul contratto dei docenti

Il ministro mira a concludere rapidamente l'accordo con i sindacati, concedendo gli aumenti. Le novità sul reclutamento degli insegnanti, sui criteri di merito e i tagli degli organici, arriveranno dopo.
di Alberico Giostra
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ROMA - Il Ministro Moratti auspica che inizi 'al più presto la trattativa per il nuovo contratto della scuola, ma questa - ha precisato - non è una decisione che prendo io da sola. La mia competenza è già stata concretizzata nei principi che ho concordato con i sindacati e che ho trasmesso alla Funzione pubblica'.

Manca dunque l'atto di indirizzo da parte del Ministro della Funzione Pubblica che dovrebbe arrivare all'inizio della prossima settimana.Quel che più conta però è l'atteggiamento con cui a Viale Trastevere si accingono ad affrontare la trattativa. Non più in rotta di collisione diretta con i sindacati ma quasi rassegnati ad un accordo che si sa già non conterrà le vere novità. Novità molto consistenti. Come l'introduzione di nuovi sistemi di reclutamento con l'eliminazione dei concorsi, assegnando alle Università il compito di rilasciare la patente di insegnamento cui seguirebbe un periodo di tirocinio o praticantato con una valutazione finale utile per accedere alle graduatorie; di rendere possibili avanzamenti di carriera non legati all'anzianità, con valutazioni dei docenti ogni due o tre passaggi e accorciando la carriera stessa rendendo il massimo attingibile anche dopo 15 anni e non 35; di valutare il lavoro degli insegnanti attraverso la figura del 'senior teacher', un insegnante anziano certificato dalle Università; e del superamento della funzione obiettivo da rendere non più elettiva ma stabile.

Tutte novità volte a risolvere il problema dei problemi, un aumento di stipendio per gli insegnanti italiani, i peggio pagati d'Europa, ma senza appiattimenti egualitaristici, che secondo i tecnici del Ministero dell'Istruzione in dieci anni hanno fatto perdere il 5% di potere d'acquisto ai salari dei docenti.

Non ora, dicono a Viale Trastevere, da una parte perché per finanziare una riforma di natura qualitativa ci vogliono molti soldi e adesso non ci sono, dall'altra perché i sindacati non ci starebbero e si aprirebbe una lunga e conflittuale trattativa che evidentemente il Governo non vuole affrontare. Insomma la parola d'ordine è disinnescare l'autunno caldo della scuola. Le Colombe hanno avuto la meglio sui Falchi. Per cui gli insegnanti italiani dovranno accontentarsi dei quasi 1000 miliardi di vecchie lire racimolati dalle ultime finanziarie e dalla piattaforma del pubblico impiego siglata a Palazzo Vidoni il 4 febbraio scorso, che tradotte in soldi fanno 198 mila delle vecchie lire al mese.

Gli eventuali aumenti saranno comunque uguali per tutti senza valutazioni di merito rinunciando a dare aumenti, che sarebbero potuti arrivare anche a 500 euro al mese in più, solo per i più bravi. Si tratta infatti non solo di evitare una recrudescenza di lotte ma anche di convincere il Ministro Tremonti, da sempre estremamente sospettoso nei confronti dei conti di Viale Trastevere, che si è imboccata la strada giusta quella che prevede un superamento della pura logica di spesa senza investimenti e quella della progressiva riduzione di organici, riduzione che proseguirà nel 2003 e nel 2004 quando gli insegnanti italiani diminuiranno rispettivamente di 12.000 e 16.000 unità. In sostanza il nucleo fondante del prossimo contratto risiederà in uno scambio tra la diminuzione degli organici e l'aumento degli investimenti.

Tuttavia anche se molte saranno le rinunce, al Ministero intendono separare la contrattazione in due parti: si procederà ad una firma il più possibile rapida della parte normativa ed economica per lasciare a successivi contratti integrativi gli aspetti più propriamente qualitativi e innovativi, contrattazione che dovrebbe essere diluita lungo tutto il 2003 e il 2004, sindacati permettendo è ovvio.

(4 SETTEMBRE 2002, ORE 13:30)


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