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Il Nuovo-L'UDC molla Sirchia, Lunardi e la Moratti

Rimpasto autunnale, l'Udc insiste Volontè rilancia la necessità di una verifica nel governo. "Per alcuni ministeri urge un ripensamento". In discussione: Salute, Scuola e Infrastrutture. Forza ...

19/08/2002
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Il Nuovo

Rimpasto autunnale, l'Udc insiste

Volontè rilancia la necessità di una verifica nel governo. "Per alcuni ministeri urge un ripensamento". In discussione: Salute, Scuola e Infrastrutture. Forza Italia si irrita: "Lasciate decidere Berlusconi".
ROMA - "Rimpasto": è senza ombra di dubbio questa la parola che va più di moda tra i neo-democristiani che alloggiano nella Casa delle libertà. E' stato Rocco Buttiglione il primo a chiedere apertamente una verifica del governo al rientro dalle ferie. Il nodo, oltre ai rapporti difficili col Carroccio, è l'interim del premier alla Farnesina e un nuovo assetto nella compagine governativa che eventualmente possa premiare i centristi della coalizione.

Le mire dell'Udc s'indirizzano, in particolare, verso tre ministeri: Salute, Scuola e Infrastrutture. Lo si è capito dalle critiche che Luca Volontè ha rivolto oggi a mezzo stampa ai tre titolari "tecnici" dei rispettivi dicasteri. "Ci dev'essere un ripensamento su alcuni elementi della squadra di governo che non hanno reso al massimo, che ancora non hanno attuato nulla dei loro progetti", è uscito allo scoperto il capogruppo del Biancofiore alla Camera. Il segnale è chiaro: se fosse per l'Udc Sirchia, Moratti e Lunardi sarebbero già a spasso e loro poltrone potrebbero essere così ridistribuite a vantaggio di qualche esponente in quota centrista. "Bè, su questi tre ministeri si potrebbe aprire un'ampia riflessione", è stata la spiegazione di Volontè, intervistato da L'Unità. Più diplomaticamente Buttiglione, tornato a parlare anche oggi, non fa nomi. ''Nessun dito puntato contro nessuno - assicura - c'è la volontà di fare un esame di come stanno andando le cose e migliorare la resa del governo". Ma poi replica anche a chi nella maggioranza ha respinto al mittente l'ipotesi di rimpasto autunnale. "Invidio chi dice che ogni ritocco è inutile. Avere bisogno di una registrata e non farla è un segnale grave di debolezza", ha dichiarato a tarda sera.

Il resto della Cdl però non ci vuole sentire da questo orecchio. E a Buttiglione ' c. stavolta hanno risposto picche non solo dalla Lega (''Non vedo perché l'Udc dovrebbe volere qualche uomo in più in qualche ministero. E se anche fosse, sposti qualche ministro che ha già'', ha scandito Francesco Speroni, il vice di Bossi), ma anche da Forza Italia e Alleanza Nazionale. Al partito del premier non vanno giù certe espressioni usate dai centristi: "Dobbiamo eliminare prima di tutto dal nostro lessico politico parole come verifica, rimpasto e via dicendo, che sono ciò che rimane del vecchio modo di fare politica - ha affermato il portavoce di Fi, Sandro Bondi - Noi dobbiamo marcare una differenza anche rispetto a questo balletto che durante l'estate raggiunge punte altissime a cui peraltro l'opinione pubblica resta assolutamente indifferente".

Sullo stesso tenore gli argomenti di Enrico La Loggia . E' inutile, per il ministro degli Affari regionali, che Buttiglione si scaldi tanto: "Alla fine sarà il premier a far funzionare il governo come si deve". Insomma c'è Berlusconi, e decide tutto lui. Dopo le vacanze in Sardegna, il Cavaliere romperà il silenzio partecipando venerdì al meeting organizzato da Cl a Rimini. Quella sarà l'occasione per cominciare a dire cose importanti, sugli equilibri che regolano la maggioranza e sugli impegni, gravosi, che attendono il suo governo alla ripresa dei lavori parlamentari. "Io ho molta fiducia e mi affido totalmente a lui - spiega ancora La Loggia - Ma non mettiamogli fretta".

Intanto Giorgio La Malfa, presidente della commissione Finanze della Camera e deputato del gruppo misto, mette in guardia gli alleati: "Nelle coalizioni quando si comincia a parlare di 'rimpasti' si imbocca una strada pericolosa e dannosa per tutti perché questa rivendicazione, qualunque sia la buona volontà con cui viene fatta, finisce per essere intesa come rivendicazione di maggior ruolo''.


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