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Il Mattino-SCUOLA. COSÌ I TAGLI NEL SANNIO

SCUOLA. COSÌ I TAGLI NEL SANNIO MARIA SARA PEDICINI Scuola sotto i riflettori, in Italia e nel Sannio. Gli interrogativi sulla validità didattica dei percorsi formativi che verranno introdotti d...

14/03/2003
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Il Mattino

SCUOLA. COSÌ I TAGLI NEL SANNIO
MARIA SARA PEDICINI
Scuola sotto i riflettori, in Italia e nel Sannio. Gli interrogativi sulla validità didattica dei percorsi formativi che verranno introdotti dalla riforma Moratti appena approvata in via definitiva, si intrecciano con quesiti decisamente più pragmatici: posto che i tagli al personale della scuola sono ormai scontati, quante cattedre in meno si formeranno per il prossimo anno scolastico nelle scuole della provincia? Quale ordine di scuole sarà maggiormente colpito? E in che modo la decisione del Miur di riaprire le iscrizioni per gli allievi delle classi iniziali di materne ed elementari potrebbe incidere sugli organici?
A proposito della prima questione, il Centro Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli Studi) di Benevento ha effettuato una stima sulla scorta dei dati forniti dalle stesse scuole, che nei giorni scorsi hanno trasmesso tutti i dati sulle iscrizioni. Con il nuovo anno scolastico dovrebbero 'saltare' 68 posti nelle scuole superiori, 10 nelle scuole medie e 60 nelle scuole elementari. Colpa del decremento della popolazione scolastica, ma soprattutto dei nuovi, più severi criteri per la formazione delle classi. Nelle superiori (e in misura molto minore , poi, i tagli sono dovuti anche alle direttive 'anti-spezzoni', che consentono ai dirigenti scolastici di affidare ai docenti di ruolo fino a 6 ore aggiuntive rispetto all'orario-cattedra di 18 ore, per limitare il fenomeno della condivisione di docenti tra due o più scuole che comporta in genere notevoli problemi organizzativi. Sempre per le scuole superiori è stato inoltre introdotto il divieto tassativo di creare sedi coordinate o succursali se non con classi iniziali di almeno 20 alunni.
Per il prossimo anno scolastico, sempre secondo i dati del Csa, rimarrebbe sostanzialmente invariato, invece, il numero dei posti per gli insegnanti delle scuole materne.
Si tratta in ogni caso di dati provvisori: lunedì il direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale, Alberto Bottino (che oggi è atteso a Telese per il seminario di formazione 'Dalla scuola per la scuola'), incontrerà i sindacati di categoria per avviare la consueta trattativa sulla ripartizione dei tagli fra le varie province. E c'è infine da considerare l'effetto-riforma. Quanti saranno i genitori che decideranno di avvalersi della possibilità di iscrivere a scuola i bambini che compiranno 3 anni (per le materne) e 6 anni (per la prima elementare) entro il 28 febbraio? Le loro scelte potrebbero determinare un aumento netto del numero dei docenti nelle materne, e una riduzione dei tagli nelle elementari, ed è probabile che le cose vadano proprio così, visto che lo scorso anno, quando si ventilò la possibilità di anticipare la sperimentazione in alcuni istituti, moltissimi genitori chiesero di poter beneficiare dell'opportunità


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