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Il Mattino-Salerno-La riforma già tradita

LA RIFORMA GIÀTRADITA GIANNI COLUCCI "Se c'è un vantaggio ad iscriversi ad un istituto pubblico è che quest'anno in tutte le ottanta e più scuole elementari della provincia si potranno segui...

05/09/2003
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Il Mattino

LA RIFORMA
GIÀTRADITA
GIANNI COLUCCI
"Se c'è un vantaggio ad iscriversi ad un istituto pubblico è che quest'anno in tutte le ottanta e più scuole elementari della provincia si potranno seguire corsi di informatica ed inglese". Luca Iannuzzi, dirigente scolastico provinciale, annuncia che la scuola pubblica affronta l'apertura dell'anno scolastico senza timori reverenziali o, peggio, complessi di inferiorità nei confronti degli istituti scolastici privati.
Ma il sindacato smentisce immediatamente il capo della scuola salernitana: "Non è vero che è tutto ok. Non ci sono attrezzature, computer e tutto il necessario per far partire in ogni scuola l'attività didattica prevista", dice Carmine Gallotta, segretario provinciale della Cgil scuola. Gallotta spiega che la battaglia in corso tra sindacato e ministero è su una circolare di luglio del ministro Moratti che "introduce surrettiziamente modifiche all'ordinamento che, se accettate, equivarrebbero ad una riforma della scuola senza decreti". Ma lo scontro politico sulla riforma scolastica non nasconde i problemi più complessivi della scuola salernitana. "Non ci sono fondi e l'autonomia sta impiccando i capi di istituto ai bilanci. Non ci sono insegnanti a sufficienza e le aule sono sono sovraffollate, per non parlare di laboratori di linguistica e di computer".
Per Iannuzzi, invece, la scuola comincerà il 10 settembre senza particolari problemi. Alle elementari, anche nei paesi più piccoli della provincia, ci saranno insegnanti specializzati, che hanno seguito corsi di formazione, e che introdurranno all'uso del personal computer e della lingua inglese i piccoli alunni.
"Per i nuovi insegnamenti di inglese e informatica, assicuriamo l'avvio immediato delle lezioni, così come previsto", conferma Iannuzzi.
E non fa paura il bonus introdotto dal governo per le famiglie che intendono iscrivere i propri figli alle scuole private. "Non so quale sia la situazione negli istituti parificati - dice Iannuzzi - ma noi abbiamo lavorato moltissimo lo scorso anno per fornire il massimo della preparazione ai docenti. Quest'anno i risultati si vedranno".
Evidentemente, alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni, chi vorrà potrà sempre optare per una scuola privata ed usufruire del bonus governativo, anche se ha già iscritto i propri figli ad un istituto pubblico. Alla scuola elementare paritaria "Infanzia serena" di Salerno, ad esempio, sono ancora aperte le iscrizioni. La direttrice Gaudieri spiega che ha già ricevuto richiese di iscrizioni dopo l'annuncio del governo rispetto al bonus.
"D'altra parte - spiega la direttrice - non c'è differenza tra l'offerta delle scuole private e quelle pubbliche. Anche noi da anni facciamo corsi di lingue e di computer e abbiamo laboratori attrezzati".
Il bonus governativo per le famiglie che decidono di optare per le paritarie è di qualche centinaio di euro. Il governo definirà la cifre sulla base delle domande che verranno presentate. È possibile scaricare da internet il modulo per presentare la domanda di sgravio. Mediamente un mese di iscrizione ad una scuola elementare privata costa 150 euro che vanno moltiplicati per nove mesi. Rimangono, detratto il bonus, circa mille euro annui, un terzo della retta, da sborsare di tasca propria se si si abbandona la scuola pubblica.
"Siamo riusciti a coprire tutte le cattedre disponibili, non ci saranno slittamenti nelle aperture delle scuole e nell'avvio delle lezioni negli istituti scolastici della provincia", intanto spiega Iannuzzi. Ma è Gallotta ad elencare le difficoltà del momento: "Si pensi soltanto ai docenti di sostegno. Quest'anno sono stati tagliati 250 posti, mentre c'è una pressante richiesta da parte dei capi di istituto. In nome dei tagli, si penalizzano le fasce più deboli. Nella sostanza, abbiamo meno posti di lavoro in termini assoluti nelle nostre scuole". Infine, la questione precariato, drammatica secondo il sindacato, in linea con il resto d'Italia per il "provveditore". La campanella non è ancora suonata, la scuola salernitana è già un ring.



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