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Il Mattino-Patta (CGIL) -statali,sciopero dei dirigenti

LA MINACCIA DI PATTA (CGIL) "Statali, sciopero dei dirigenti" "Se il governo insiste con lo spoil system anche per i dirigenti di seconda fascia, proporremo uno sciopero". Gian Paolo Patta, respon...

31/10/2002
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Il Mattino

LA MINACCIA DI PATTA (CGIL)
"Statali, sciopero
dei dirigenti"
"Se il governo insiste con lo spoil system anche per i dirigenti di seconda fascia, proporremo uno sciopero". Gian Paolo Patta, responsabile lavoratori pubblici della Cgil, apre un nuovo fronte nello sconfro tra governo e parti sociali, fronte sul quale peraltro ci sono analogie di vedute fra la Cgil e gli altri due sindacati confederali, Cisl e Uil.
I dirigenti che scioperano? Non è un'anomalia?
"Siamo di fronte a una situazione anomala, con 4.500 dirigenti di seconda fascia che rischiano il posto".
Per la verità il governo parla di poche decine...
"Il ministro Frattini sbaglia i conti. Su 450 dirigenti di prima fascia ne sono stati allontanati 155. E adesso si passa ai 4.500 di seconda fascia".
Ma difendere i capi degli uffici pubblici, che in fondo sono dei privilegiati, non rischia di appannare l'immagine di un sindacato da sempre dalla parte dei più deboli?
"Lo Stato è un bene comune e non può essere al servizio di qualcuno. Noi siamo per il licenziamento degli incapaci, non per i licenziamenti senza motivazioni, che poi sono licenziamenti per ragioni politiche".
Accuse gravi.
"Ci sono casi di dirigenti che hanno avuto un giudizio positivo e ciò nonostante sono stati allontanati. E al ministero del Welfare sono stati allontanati tre dirigenti per assumene altrettanti, tutti e tre di Varese. Forse perché Varese è la città del ministro".
Eccessi a parte, un ministro dovrà pur scegliere persone di cui si fida, o no?
"Non si discutono gli alti responsabili, diciamo una cinquantina di alti dirigenti, ma qui si parla di migliaia di dirigenti di seconda fascia. Ecco perché pensiamo di arrivare fino allo sciopero, se non ci saranno risposte dal ministro Frattini".
Cisl e Uil condividono?
"Non ci siamo ancora sentiti. Ma loro erano anche più rigidi di noi nella difesa del contratto che abbiamo firmato, contratto che prevede la rimozione del dirigente soltanto in seguito a un giudizio sul lavoro svolto".
Sul fronte del pubblico impiego c'è anche il nodo degli aumenti salariali. A che punto siamo?
"Il governo a febbraio offriva il 5,6% per il 2002-2003. Ma l'inflazione viaggia ai livelli che vediamo tutti, per cui secondo noi occorre un punto in più".
Non si direbbe una richiesta eccessiva.
"Un punto equivale a 2.400 miliardi di vecchie lire, non sono soldi facili da trovare di questi tempi".
Comprende anche la scuola?
"Lì il discorso è diverso: c'è l'impegno a raggiungere in un certo numero di anni gli stipendi medi europei. Siamo ancora lontanissimi, anche perché la politica nell'istruzione è quella dei tagli".
Nella scuola però lo sciopero c'è già stato.
"Ce ne sono stati due, nella stessa settimana. Uno di Cisl, Uil e diversi autonomi e uno nostro, il 18 ottobre. E il fatto che il nostro, secondo le stesse fonti ministeriali, abbia ottenuto più adesioni è il segno che gli insegnanti hanno percepito la gravità dell'attacco complessivo che viene mosso alla scuola pubblica".
m.e.


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