FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3775419
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Il Mattino-La riforma Moratti

Il Mattino-La riforma Moratti

LA RIFORMA MORATTI ANNA MARIA ASPRONE Insegnanti di ruolo, precari, personale Ata, insegnanti di sostegno e studenti: era rappresentato ogni segmento del mondo scolastico tra coloro che hanno ade...

25/03/2003
Decrease text size Increase text size
Il Mattino

LA RIFORMA
MORATTI
ANNA MARIA ASPRONE
Insegnanti di ruolo, precari, personale Ata, insegnanti di sostegno e studenti: era rappresentato ogni segmento del mondo scolastico tra coloro che hanno aderito allo sciopero generale indetto dai sindacati che, nell'opposizione alla riforma Moratti e ai suoi tagli, hanno trovato un'intesa. E per ognuno dei manifestanti c'era un motivo, una ragione valida per partecipare al dissenso. E la vastità dei temi e delle rivendicazioni, hanno dato consistenza e voce allo sciopero "made in Campania". È stato proprio nella nostra regione e soprattutto a Napoli che si è registrata, infatti, una delle maggiori mobilitazioni nazionali, dando così una risposta forte di opposizione alla riforma. E le cifre parlano da sole: in Campania ci sarà il 17% dei tagli del personale, in totale 2.500 posti, 1.900 insegnanti e 600 addetti ad altre mansioni.
Una grossa fetta delle 1300 scuole di ogni ordine e grado, sono rimaste chiuse, stimata al 65% l'adesione del corpo insegnante, cifre ancora più elevate per il personale non docente. Massiccia anche la presenza di addetti ai lavori - oltre mille persone - intervenuti alla Mostra d'Oltremare alla manifestazione regionale conclusiva, a cui ha preso parte il segretario generale della Cisl-Scuola Daniela Colturani. "Abbiamo sempre ritenuto - ha detto la Colturani - che il Sud andasse sostenuto anche attraverso l'arricchimento dell'offerta formativa. Questo taglio di organici, che ridurrà gli aspetti qualitativi dell'offerta, è una contraddizione rispetto all'attenzione per il Sud che il governo dice essere tra le sue priorità".
Soddisfatti i sindacati: "Oggi - dice il segretario regionale della Cisl Luigi Bifulco - parte un nuovo, grande segnale di opposizione ai tentativi di mettere la scuola pubblica nell'angolo. Noi non ci fermeremo". Dura anche la posizione della Gilda: "Questo sciopero - spiega il coordinatore provinciale Libero Tassella - segna una linea di netto rifiuto delle scelte fatte dal governo in materia di mancati investimenti, tagli e risparmi che, ai risibili risultati ottenuti in termini di economie complessive, sta provocando danni irreversibili alla didattica, al ruolo e alla funzione docente, alla formazione delle classi, alla gestione degli organici degli istituti scolastici. Le ricadute di queste scelte negative - conclude - si abbatteranno sugli alunni, cioè i soggetti più deboli del sistema istruzione che, per altri versi, tutti dicono di voler tutelare".
La Uil scuola punta il dito sulla penalizzazione delle scuole pubbliche, soprattutto meridionali, che porterà ad una disparità nell'istruzione fra Nord e Sud. Per il segretario generale di Napoli e Campania, Anna Rea: "È una forma aberrante delegare alle Regioni le modalità per l'educazione dei ragazzi di uno Stato, che rimane, al contrario delle cattive concezioni federaliste di rappresentanti del Governo, uno Stato unico, solidale e democratico. Ci battiamo - ha concluso Rea - per il diritto allo studio per tutti e non solo per chi ha più possibilità economiche, o è favorito da politiche regionali che devono far i conti con diverse disponibilità finanziarie. Così c'è larottura dell'unità nazionale".
Per il responsabile provinciale della Cgil scuola Franco Buccino: "La scuola ha bisogno di un'adeguata dotazione organica, proprio quella che oggi una miope politica scolastica mette in discussione. Sono previsti tagli pesanti, soprattutto a Napoli, dove alle difficoltà ordinarie si aggiungono mali antichi. La riduzione delle cattedre e dei posti del personale amministrativo e ausiliario, insieme alla riforma toglierà ogni possibilità alla scuola napoletana di affrontare le sue gravi problematiche".
Rinnovo del contratto scaduto da 14 mesi, immissioni in ruolo, riforma, tagli: questi temi, ieri mattina si sono intrecciati per la concomitanza della guerra in Iraq, con gli appelli per la pace, auspicata da tutti i partecipanti. "La scuola - ha concluso la Colturani - non è in vendita al miglior offerente. E non permetteremo al Governo di farlo. Il sindacato ha dimostrato unità e compattezza su queste tematiche. Chiediamo un tavolo di confronto per chiudere il contratto e rivedere il decreto sui tagli, per procedere all'immissione in ruolo dei ventunomila precari, altrimenti la nostra mobilitazione non si fermerà".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL