Il Manifesto-Si conclude oggi il IX Congresso della Cgil scuola

Verso il documento finale
Si conclude oggi il IX Congresso della Cgil scuola. Al voto direttivo e segretario
CI. GU.

Ieri sera sono stati gli ultimi fuochi per la "commissione politica" insediata al IX Congresso della Cgil scuola, che quest'anno ha scelto come sede la città termale di Salsomaggiore.
Oltre alla "commissione statuto", che avrà principalmente il compito di reinserire nello statuto del sindacato la costituzione dei direttivi regionali, quella politica è il cuore pulsante della nuova linea della Cgil scuola. Un sindacato che ha bisogno di uscire compatto da questo Congresso, visti i pericolosi attacchi del governo alla scuola e visto che presto inizierà la battaglia per il rinnovo del contratto degli insegnanti (con un fondo cassa molto esigui). Il primo passo, dunque, è di concludere il Congresso - oggi è l'ultimo giorno - con un documento unitario. In pratica occorre trovare un equilibrio tra la maggioranza (72,8%) che ha votato la mozione di Cofferati, e la minoranza (27,2%) che ha scelto invece la mozione firmata da Patta. I componenti della segreteria sono orientati a stipulare un accordo, anche se la minoranza deve fare i conti con una base poco propensa a fare sconti alla maggioranza. Di certo l'anima di "Cambiare rotta" (la mozione di Patta) è molto composita; d'altro canto serpeggia una certa animosità legata a episodi del passato difficili da mandare giù, come l'approvazione del contratto del famoso concorsone. E quindi poco convince lo "spirito di collaborazione" che pervade trasversalmente l'organizzazione. Per questo la stesura del documento è stata delicata. "Da parte nostra si sta facendo di tutto per raggiungere un documento unitario, le due parti lavorano insieme", dichiara Pino Patroncini, delegato appartenente all'area di "Cambiare rotta". Prima di tutto si è deciso di glissare sui punti più controversi, come quello della carriera dei docenti. Il documento parlerà di "progressione economica", una definizione che lascia la strada aperta a soluzioni diverse e che verranno discusse nel fiume di assemblee di base che sono già in preparazione. Allo stesso modo si è trovato uno "stratagemma" per aggirare il nodo degli accordi del 23 luglio del '93, quelli che stabiliscono l'adeguamento degli stipendi all'inflazione programmata e che secondo la minoranza andrebbero superati. Il documento non sancisce il loro superamento, ma allo stesso tempo ribadisce con forza la necessità di arrivare a un contratto che stabilisca "stipendi europei". Che è come celebrare il funerale di fatto di quegli accordi.
I punti certi e che trovano tutti d'accordo sono, invece, di stampo più politico. Il documento parlerà sicuramente di sciopero generale. Non ci saranno accenni alla condanna della guerra - non per convenienza politica, assicurano da Salsomaggiore, ma perché sono stati accettati tutti gli ordini del giorno sul tema e verranno direttamente discussi durante il Congresso nazionale. E, ovviamente, è ampiamente condivisa l'analisi sulle poltiche governative e sulla riforma Moratti, nonostante permangano diverse opinioni sul giudizio della legge 30 (la riforma dei cicli berlingueriana).
Oggi, ultimo giorno di Congresso: si eleggerà il direttivo che a sua volta eleggerà il segretario generale. Praticamente scontata la conferma di Enrico Panini alla guida della Cgil scuola, eletto per la prima volta nell'aprile del '93. A proporre la sua nomina è stato ieri Giovanni Casadio, della segreteria nazionale della Cgil. Il nome di Panini è stato accolto da un lungo applauso.