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Il Manifesto-Pubblica e insostituibile

Pubblica e insostituibile Severo monito sulla scuola di Ciampi, che spiazza i progetti del governo. Le opposizioni applaudono Costituzione "Leggetela, discutetene tra voi. E' un testo bello e mode...

19/09/2002
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il manifesto

Pubblica e insostituibile
Severo monito sulla scuola di Ciampi, che spiazza i progetti del governo. Le opposizioni applaudono
Costituzione "Leggetela, discutetene tra voi. E' un testo bello e moderno", ha detto il capo dello stato facendone dono agli studenti
COSIMO ROSSI
ROMA
"Isistema scolastico nazionale ha contribuito più di ogni cosa alla costruzione di una patria unita, all'educazione e alla formazione di cittadini consapevoli, al miglioramento di noi italiani. La sua insostituibile funzione va rafforzata in questo momento storico caratterizzato dall'arrivo in Italia da tanti lavoratori stranieri". Parola del presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Che sceglie proprio lo School day allestito dal ministro Letizia Moratti per piazzare il suo monito di traverso ai piani governativi di smantellamento della scuola statale in favore della cosiddetta "libertà di scelta" tra pubblico e privato. Un avvertimento che a ben vedere ha un duplice destinatario: i progetti del governo sulla scuola da un lato e il radicalismo secessionista e xenofobo della Lega dall'altro. Per affrontarli entrambi Ciampi sceglie dunque di affidarsi alla Costituzione, dandone una copia in dono a tutti gli studenti che partecipano alla cerimonia al Vittoriano. "Leggetela, è un testo bello e moderno - dice - Leggetene soprattutto i primi dodici articoli (quelli dedicati ai 'principî fondamentali', ndr) La democrazia italiana è fondata sul lavoro, sui diritti e sui doveri che sono alla base dell'identità della nazione".

Se insomma il monito sulla centralità della scuola pubblica è pronunciato ad alta voce, sottovoce si sente anche l'invito più generale al rispetto dei principî costituzionali. "I lavoratori stranieri che vengono da noi portano altre lingue, altre culture, altre religioni - dice Ciampi agli studenti - E hanno la necessità della scuola come luogo che li faccia sentire partecipi attraverso i loro figli dei principi e dei valori della nostra civiltà basata sul dialogo, sulla consapevolezza dei diritti e dei doveri". Perciò Ciampi invita gli studenti ad avviare "in ogni città d'Italia" iniziative concrete per ridurre l'esclusione sociale, "coinvolgendo soprattutto le scuole dei quartieri disagiati. E coinvolgere significa avere un animo e una mente aperti al dialogo, disponibili a comprendere esigenze, aspirazioni, condizioni, stati d'animo degli altri, disponibili ad aprirsi agli altri".

Da diversi mesi, ormai, il Quirinale ha inaugurato una nuova fase del settennato, caratterizzata da un maggiore protagonismo. Le esternazioni degli ultimi giorni - con le tirate d'orecchio al governo sui conti pubblici e sull'inflazione - sono probabilmente il segno di una insofferenza del Colle per i fatto che la maggioranza non vuole modificare il ddl Cirami nella direzione auspicata da Ciampi. Quello di ieri - oltre che un messaggio coerente lo stile in tricolore della presidenza Ciampi - un ulteriore avvertimento del Colle che non vuole farsi mettere sempre i piedi sulla testa.

L'avvertimento del capo dello stato viene subito raccolto e rilanciato dalle opposizioni, che prendono spunto da quelle parole per invitare la ministro Moratti a ritirare il progetto di riforma della scuola. "Nelle sue parole noi ci rispecchiamo pienamente - dicono Maria Chiara Acciarini e Albertina Soliani, capogruppo di Ds e Margherita alla commissione cultura del senato - Sono i pilastri su cui fondare una scuola moderna, che l'Ulivo vuole più forte, al riparo dai tentativi di stravolgerne il ruolo, senso e natura stessa". Il ritiro della proposta Moratti viene perciò invocato con motivazioni prosseché identiche da Margherita, Ds, Verdi, Pdci e Rifondazione comunista.

Alla ministro della pubblica istruzione Moratti tocca quindi rintuzzare le polemiche con un attestato di "piena condivisione" per le parole di Ciampi tanto ipocrita quanto rivelata da imprecisate "fonti" di viale Trastevere: il ministro, si viene a sapere, "condivide pienamente le parole del presidente circa l'insostituibilità del sistema scolastico nazionale e la necessità di mettere al centro dell'azione di governo l'istruzione e le risorse necessarie per farne il motore dello sviluppo del paese". Anzi, dicono al ministero, Moratti "si è sentita anzi incoraggiata ad andare avanti nella propria azione proprio dalle parole del presidente". Del resto, sono cinque milioni gli italiani afflitti da problemi di udito. Da ieri s'è aggiunta una volontaria. Che però affligge la scuola.


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