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Il Manifesto-Professori disobbedienti

Professori disobbedienti "Questo governo offende la scuola". Assemblea al Tasso IAIA VANTAGGIATO Disobbedienza civile e Controstati generali dell'istruzione, adesione allo sciopero del pubblico...

11/12/2001
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il manifesto

Professori disobbedienti
"Questo governo offende la scuola". Assemblea al Tasso
IAIA VANTAGGIATO

Disobbedienza civile e Controstati generali dell'istruzione, adesione allo sciopero del pubblico impiego indetto per il 14 dicembre prossimo e sit-in - il pomeriggio dello stesso giorno davanti a Montecitorio - contro i provvedimenti della finanziaria che penalizzano la scuola. L'appello non viene dal movimento no global ma da un nutritissimo gruppo di docenti romani riunitisi - ieri, a Roma - in assemblea. Ad esso hanno aderito, finora, 70 scuole di Roma e provincia. Lo spunto è un documento stilato dagli insegnanti del Tasso che però sono i primi a tagliar corto. I tempi sono brevi, la finanziaria preme, gli stati generali pure: rimandiamo le discussioni e decidiamo cosa fare. Ritmi serrati, interventi brevi e una pioggia di proposte operative a significare l'urgenza di una risposta all'offensiva del governo in materia di scuola. Ma anche di giustizia o di informazione, come dice qualcuno.
L'invito ai sindacati è unanime - lo sciopero deve essere unitario e generale - ma i toni sono cauti e la questione della rappresentanza è posta da più parti. Per il momento l'unico ombrello restano i Cobas che sciopereranno il 14 e saranno presenti a Foligno il 19 e il 20 mentre la Cgil ha organizzato - il 19, a Perugia - una manifestazione contro la riforma cui parteciperà anche Sergio Cofferati. Evidentemente paghe dello scioperino tacciono, intanto, Cisl e Uil quanto allo Snals, non si sarà mica sciolto?. Ma tutto questo agli oltre duecento insegnanti - moltissime le donne - riunitisi al Tasso sembra importare assai poco. In piazza, sindacati o meno, ci saranno. Non solo contro Moratti ma contro qualsiasi riforma della scuola - Berlinguer non viene risparmiato - che prescinda dal riconoscimento della loro identità: "mediatori di conoscenze" il cui lavoro ha bisogno di continuo nutrimento (elaborazione, studio e ricerca), docenti che lavorano sul campo (non associazioni o sindacati): non siamo impiegati e non siamo missionari, dicono. Nel mirino, tra l'altro, la riforma dell'esame di stato che non solo rappresenta un azzeramento della formazione culturale ma che avalla una visione sempre più classista della scuola. Poi disobbedienza: no a gite scolastiche e sostituzione dei libri di testo. Ristoranti, alberghi e case editrici: giri d'affari che vanno colpiti per rispondere con l'intransigenza a un governo intransigente e "illegale".
Numerosi i documenti stilati, oltre a quello del Tasso: c'è chi propone un dossier, chi una pagina web. Per tutti è indispensabile il lavoro con gli studenti e tutti applaudono quando una insegnante cita Bertrand Russel: "Gli uomini temono il pensiero più di ogni altra cosa al mondo...il pensiero è sovversivo e rivoluzionario...spietato nei confronti del privilegio, delle istituzioni, delle comode abitudini".


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