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Il Manifesto-La riforma della scuola arriva in aula

La riforma della scuola arriva in aula I Verdi presentano un testo alternativo. Sabato protestano i "girotondisti". Il 19 maggio marcia a Barbiana CI. GU. ROMA La riforma Moratti arriva in parla...

09/04/2002
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il manifesto

La riforma della scuola arriva in aula
I Verdi presentano un testo alternativo. Sabato protestano i "girotondisti". Il 19 maggio marcia a Barbiana
CI. GU.
ROMA
La riforma Moratti arriva in parlamento. Inizia questa mattina la discussione del testo di legge delega presso la Commissione istruzione del senato, alla presenza dello stesso ministro e del sottosegretario Aprea. Il relatore della legge Franco Asciutti (Fi), fedele al suo ruolo istituzionale, ha lanciato ieri segnali di apertura: "Il testo non è blindato", ha assicurato. E, addirittura, ha dichiarato di nutrire alcune perplessità sulla riforma, citandone però solo una: l'anticipo dell'età scolare "penso manchino i tempi per organizzare in concreto tutto questo". "L'esame in commissione non penso si concluderà prima di giugno - ha aggiunto - esistono ragionevoli dubbi che la riforma riesca a partire effettivamente dal prossimo anno". Quindi, c'è tempo per gli "oppositori" della riforma, che nel frattempo si organizzano. Anche se il vero problema è che in parlamento si discuteranno gli otto articoli della legge delega, cioè i "criteri generali", tutto il resto lo deciderà il governo. "E' inaccettabile" dice dura Maria Grazia Pagano dei Ds, secondo cui "la riforma della scuola deve diventare il nostro articolo 18". Chiarendo che "il nostro dissenso rispetto alla riforma investe l'asse culturale stesso" poiché l'obiettivo del testo di legge "è di creare una selezione di classe. Non è possibile creare due canali, uno di istruzione e uno di formazione sapendo bene che il secondo nasce zoppo, visto qual è lo stato della formazione professionale in alcune regioni". E' per questi semplici motivi che: "la battaglia contro la legge delega sulla scuola deve diventare un punto del movimento dei lavoratori". Intanto c'è chi affila i coltelli per alzare lo scontro direttamente nelle aule parlamentari, ma anche per cercare di aprire un dialogo a sinistra. "Questo è il Berlinguer dei nostri sogni", dice ironicamente Mauro Romanelli, responsabile di "Progetto scuola", la struttura dei Verdi che ha elaborato a sorpresa un testo di riforma alternativo a quello Moratti e che si presenta così: "Un ponte verso sinsitra e movimenti". Il testo mantiene la struttura di base della riforma dei cicli studiata dall'ex ministro Berlinguer, innanzitutto nell'impostazione del 7+5 (ciclo di base e ciclo secondario) "ma specificando che il taglio di un anno delle scuole medie non deve significare tagli di organico". Quell'anno potrebbe essere utilizzato per prevedere un "anno sabbatico" per i prof, o per studiare nuove funzioni, come quella del tutoraggio nel passaggio tra scuola e università. Ovviamente il testo colma il grande "buco" della riforma Berlinguer, e cioè l'innalzamento dell'obbligo scolastico, che nella legge 30 si fermava a 15 anni, qui invece arriva inequivocabilmente fino a 18.

Intanto il movimento di opposizione alla riforma e al suo impianto culturale si organizza anche fuori dal parlamento, puntando proprio sul rilancio dei valori della scuola pubblica, e in parte smarcandosi dal muro contro muro con il dicastero di viale Trastevere. "Per la scuola di tutti e di ciascuno ripartiamo da Barbiana" è il titolo dell'appello con cui viene lanciata, per il 19 maggio, una marcia pacifica a Barbiana, a 35 anni dalla pubblicazione di "Lettera a una professoressa", lo storico libro di Don Milani in cui sono racchiusi i valori della sua scuola: "diciamo no a provvedimenti che introducono nuova discriminazione e selezione, tagli allo stato sociale, scelte conservatrici sugli insegnamenti, separazione precoce tra percorsi liceali e percorsi professionali, curricoli etnico-regionali, forti limitazioni all'autonomia scolastica". Tantissime le adesioni arrivate, l'idea era già stata segnalata durante il Congresso nazionale della Cgil scuola, per informazioni: www.barbiana19maggio.it. Sabato 13 aprile alle 15, invece, il ministero sarà circondato da centinaia di persone che si terranno per mano. I "girotondi per la democrazia", infatti, coerentemente con l'intenzione di difendere i diritti fondamentali attaccati dal governo, puntano ora sulla scuola. "Vogliamo difendere il diritto a una scuola statale pubblica, laica e che offra uguali opportunità a tutti e garantisca a tutti un'istruzione di qualità", dicono gli organizzatori


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