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Il Manifesto-Giornata nera, Donna Letizia

Giornata nera, Donna Letizia Corsa a ostacoli per la riforma e per la sperimentazione Fumata nera La corsa disperata di Letizia Moratti alla ricerca di consensi per una riforma che non c'è. Nessu...

19/09/2002
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il manifesto

Giornata nera, Donna Letizia
Corsa a ostacoli per la riforma e per la sperimentazione
Fumata nera La corsa disperata di Letizia Moratti alla ricerca di consensi per una riforma che non c'è. Nessuna firma al decreto sulla sperimentazione
IAIA VANTAGGIATO
Giornata dura per Donna Letizia: un salto al senato e uno al Vittoriano, un question time alla Camera e una riunione fiume a piazzale Kennedy dove ha sede il ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica. Giornata nera per Donna Letizia, alle prese con luoghi inospitali e ostili e a bordate da ogni dove. Si comincia al senato, ore 9.30: la riforma scolastica verrà attuata, l'organico rimarrà invariato e le risorse finanziarie - va da sé - saranno assicurate.

Nessun intoppo, dunque. Neanche quello rappresentato dai pareri - quantomeno dubbiosi - espressi su riforma e sperimentazione dall'Anci e dal Comitato nazionale della pubblica istruzione: "Non sono negativi né nella forma né nella sostanza", ribadisce caparbiamente Letizia Moratti. Che così risponde in commissione istruzione al senato - dove, nel frattempo, è ripreso l'iter del disegno di legge sulla riforma - alle critiche sollevate due giorni fa dall'opposizione.

Di buono c'è da dire che il ministro, dopo infinite sollecitazioni, ha deciso di rispondere all'appello. Di cattivo c'è da dire che alle sue parole non ha creduto nessuno. Tanto più che - nella tarda serata di ieri - l'annunciata firma del decreto sulla sperimentazione ancora non era stata vergata. "Una replica del tutto insufficiente - commenta Albertina Soliani - e che rimanda alle prossime finanziarie i fondi per la riforma scolastica". Quanto alla sperimentazione - incalza l'esponente della Margherita - è chiaro che le risorse verranno stornate da quelle destinate all'autonomia.

Soldi, soldi, soldi, maledetti soldi: è ancora la Margherita a chiedere un'audizione in commissione bilancio del senato del ministro dell'economia Tremonti per conoscere il vero stato di costi e risorse a disposizione della riforma e della sperimentazione: "Le riforme a costo zero - allerta il vicepresidente dei senatori Paolo Giarretta - si trasformano sempre in grandi pasticci".

Del resto, di una sperimentazione pasticciata si tratta: "Pasticciata e inutile - aggiunge la deputata Ds Alba Sasso - perché consente alle scuole di intrapendere iniziative che già la legge sull'autonomia consente loro".

Ma la giornata è lunga e son suonate soltanto le dodici: dal senato, Moratti vola al Vittoriano per l'inaugurazione di un anno scolastico che dopo anni - dichiara soddisfatta - ha registrato un regolare inizio grazie all'assunzione di trentamila docenti e di 85mila supplenti annuali. Ma a poco servono anche qui - tra tricolori e gagliardetti - le sue parole: molto di più valgono le copie della Costituzione distribuite da Ciampi e il suo continuo richiamo ai valori della scuola pubblica. L'affondo è ben mirato e il mezzogiorno diventa di fuoco.

Corre Letizia, un pezzo di strada e alle 15.00 è già alla Camera: un question time, un fuoco incrociato di domande e un'incalzante interrogazione della parlamentare di Rifondazione comunista Titti De Simone: mancate immissioni in ruolo, pesantissimi tagli ai finanziamenti per la scuola, un buco per gli organici che supera le 100mila unità. "L'anno scolastico - ha denunciato De Simone - si è aperto nel caos e in un clima di profonda precarietà". La ministra è trafelata ma si dichiara semplicemente stupita. E segue un rosario di cifre: entro l'agosto del 2001 sarebbero stati assunti 30mila docenti per l'anno scolastico 2001-02 e sarebbe stato addirittura sanato un "arretrato di altri 30mila che il governo precedente avrebbe dovuto assumere e non ha assunto". Ed è forse proprio l'"arretrato" - comitati di insegnanti precari - che, in contemporanea con l'intervento in aula alla Camera di Letizia Moratti, manifestava con un sit-in a piazza Montecitorio. E lo faceva contro l'attuale e fin troppo efficiente governo.

Corre ancora Moratti e dalla camera - con un sol balzo - è al Murst: in giornata era attesa la sua firma per il decreto sulla sperimentazione ma nessuna nuova arriva. Sarà forse colpa di qualche burocrate troppo pignolo: al momento è solo l'ultimo scacco.

Intanto monta la protesta: "Più scuola, più futuro" è il titolo della manifestazione nazionale diprotesta indetta da"Aprile" il 12 ottobre prossimo al teatro Eliseo. Minaccia un autunno "caldo" anche l'Uds che criticail ricorso alla legge delega e i protocolli d'intesa stabiliti dal ministro con alcune "regioni amiche": nient'altro che un modo - si denunciano - per scavalcare parlamento e dibattito pubblico.

Non mancano certo i Cobas. Sciopereranno, con manifestazioni regionali in piazza. Obiettivi: un contratto con stipendi europei e meccanismi anti-inflazione, aggiornamenti credibili. E bocciatura della riforma. "Pur di poter dire che la sua riforma partirà quest'anno- commenta Piero Bernocchi - la Moratti si avvia a firmare un decreto che è la quintessenza del pressapochismo e dell'improvvisazione". Buona notte Donna Letizia.


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