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Il Manifesto-CGIL-SCUOLA Contro la privatizzazione della Moratti e i vuoti di memoria

Lezioni di democrazia CGIL-SCUOLA Contro la privatizzazione della Moratti e i vuoti di memoria CINZIA GUBBINI - INVIATA A SALSOMAGGIORE "La scuola, parte essenziale di questa democrazia, svolge...

25/01/2002
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il manifesto

Lezioni di democrazia
CGIL-SCUOLA Contro la privatizzazione della Moratti e i vuoti di memoria
CINZIA GUBBINI - INVIATA A SALSOMAGGIORE

"La scuola, parte essenziale di questa democrazia, svolge un ruolo fondamentale di servizio pubblico, in attuazione dei principi costituzionali. Per questa ragione l'impegno e la responsabilità del sindacato si rivelano determinanti nel processo di rinnovamento che il sistema scolastico è chiamato ad operare per concorrere a costruire lo spazio europeo dell'istruzione". Quando al termine della lettura del telegramma è stato reso noto il nome del firmatario, Carlo Azeglio Ciampi, nella sala dei congressi di Salsomaggiore, dove si svolge il IX congresso della Cgil scuola c'è stato un boato: le parole del presidente sono sembrate a tutti un segnale preciso, in un momento in cui la scuola pubblica subisce attacchi continui e il confronto sul "rinnovamento" del sistema scolastico viene messo in dubbio dalla riforma dei cicli.
La Cgil scuola affila le armi: nulla in questo congresso è rituale, il dibattito è acceso e le commissioni lavorano duro. Tanto meno lo è stato l'appuntamento di ieri pomeriggio dedicato alla "Giornata della memoria" che si celebrerà il 27 gennaio. Tra gli invitati, Moni Ovadia e Nicola Tranfaglia. "Sono per il ritorno alle parole dure - ha detto Ovadia - bisogna dire che Benito Mussolini è stato un criminale di guerra. Non basta, come fa ora Fini, dire che in fondo non era un grande statista, magari scegliendo il programma "Le Iene" per darne annuncio. La scuola ha una funzione educativa imprescindibile, bisogna far capire ai ragazzi che chi cerca di cancellare la memoria lo fa per poter fare di loro qualsiasi cosa, per farli servi". Altrettanto duro Tranfaglia, che ha attaccato direttamente la Moratti: "Non ha avuto neanche la decenza di firmare la circolare sulla giornata della memoria (è stata firmata da un dirigente del ministero, ndr). Per non parlare del contenuto della cicolare, che invita a un minuto di raccoglimento, nel paese che ha inventato il fascismo". Enrico Panini, segretario generale, ricordando invece la vicenda della revisione dei libri di testo sollevata lo scorso anno da An, ha sottolineato l'importanza del giorno della memoria "in un periodo storico che propende per l'oblio".
Nelle sale del palazzo che ospita il congresso si decide il volto della futura Cgil scuola. Prevale un clima di concordia, nonostante la componente "Cambiare rotta" sia abbastanza forte (la mozione di minoranza ha ricevuto il 27,2% di voti) e dunque gli equilibri siano sempre delicati. Non è ancora certo il raggiungimento di un accordo su un documento unitario, anche se tutti condividono l'esigenza di una Cgil compatta e decisa di fronte a un attacco senza precedenti del centrodestra. Compatta e capace di guadagnare il consenso dei lavori del settore e costruire alleanze nella società. Di aiuto è stata la relazione di Panini, che in alcuni casi ha deciso di scavalcare Cofferati, per esempio sulla guerra: "una scelta sbagliata". Molto apprezzata anche la condanna della "globalizzazione senza democrazia" e l'attacco alla riforma del ministro Moratti. Ma sono ancora molti i punti su cui minoranza e maggioranza si dividono.
Il documento finale, quindi, costruirà l'accordo spostando l'impianto su questioni molto politiche ed evitando di puntare sui nodi irrisolti. Il principale di questi pesca nella memoria recente della Cgil scuola, e riguarda il famigerato "concorsone" che costò la poltrona di ministro a Berlinguer. In sostanza ci si divide sull'antica questione delle carriere per gli insegnanti. Ormai l'idea del concorso è orfana nella Cgil, ma resta da risolvere il problema di come introdurre una carriera all'interno della monolitica categoria degli insegnanti. L'altra questione riguarda la forma organizzativa del sindacato, visto che ormai sono generalizzate le spinte centripete che mirano a una federazione dei diversi comparti. I dirigenti scolastici (ex presidi) già sono un'area autonoma di fatto; spingono i dirigenti amministrativi. Si tratta di questioni complesse: vanno ancora discusse approfonditamente con la base del sindacato. Nel documento finale saranno "solo accennate".


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