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Il Giorno-Sarà una scuola solo più povera

Sarà una scuola solo più povera All'istituto "Einaudi" di Magenta si è parlato di riforma della scuola, di questa riforma che ha fortemente voluto il ministro Moratti. Dal momento che di scu...

04/12/2002
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Il Giorno

Sarà una scuola solo più povera

All'istituto "Einaudi" di Magenta si è parlato di riforma della scuola, di questa riforma che ha fortemente voluto il ministro Moratti. Dal momento che di scuola mi sono occupato in passato, vorrei portare il mio modesto contributo, visto che durante un convegno, i tempi sono per forza ridotti e quindi non è possibile fare approfondimenti. L'iniziativa di giovedì scorso ha tentato di spiegare la base culturale su cui muove il progetto dell'attuale governo. Ho vissuto in prima persona tutto il percorso fatto, prima da Berlinguer e poi dal suo successore De Mauro, e posso dire che la riforma dei cicli scolastici, è stata un grande tentativo di rivisitazione dell'intero sistema d'apprendimento. Era dai tempi di Giovanni Gentile che non si metteva tanta energia e tanta potenza culturale. Parità scolastica, innalzamento dell'obbligo scolastico, dimensionamento e autonomia gestionale, decentramento nell'ambito della legge Bassanini, formazione continua e la riforma dei Conservatori. Questi erano alcuni degli interventi preparativi alla riforma vera e propria. Pur in presenza di limiti e contraddizioni, questo progetto di legge è stato approvato dal Parlamento. Legge dello Stato e in quanto tale da applicare. Invece il governo ha di fatto eluso questo provvedimento. Ciò di cui si è discusso all'Einaudi non è una riforma, è una controriforma. E' questo il termine corretto che deve essere adoperato. Siamo di fronte a un ritorno al passato di almeno 40 anni. L'obbligo scolastico è rimasto fermo alla situazione esistente e i problemi della formazione permanente sono stati messi da parte, non si sa per quanto tempo. Infine si è deciso di ridurre drasticamente i finanziamenti per la scuola e gli insegnanti. Partendo dai tagli al personale docente, che raggiungeranno nei prossimi tre anni quota 36 mila, in pratica, si sta "sbaraccando" tutto il sistema del sostegno all'handicap. Senza parlare di quanto sta accadendo sul fronte della ricerca scientifica. A questo proposito, voglio portare delle testimonianze. Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica e presidente dell'Enea sottolinea "come questo governo ha tagliato i già risicati finanziamenti destinati alla ricerca, scesi dallo 0,7% allo 0,5% del prodotto interno lordo contro una media del 3% di molti paesi europei". E il presidente del CNR Lucio Bianco confessa: 'Sono stato costretto a firmare l'uscita del CNR dallo European Science Foundation, perchè non più in grado di pagare l'iscrizione'. Questa, purtroppo, è la triste realtà dei fatti. Ben differente da quanto sostenuto al convegno svoltosi all'Einaudi.
*coordinatore di "Aprile per la Sinistra di Magenta"


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