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Il Giorno: Più studenti, scure sui «prof» . Il ministero ridurrà di circa mille unità docenti e bidelli

Incertezza nella scuola per l'aumento degli iscritti e la riduzione di bidelli e professori a causa dei pensionamenti Gli alunni aumentano dell'1,34% mentre i docenti diminuiscono del 3

21/04/2010
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Il Giorno

di LUCA SALVI
MILANO DAL PROSSIMO anno scolastico, in città, gli alunni saranno 1923 in più. Da 158.846 studenti si passerà a 160.769 , ma i docenti i saranno 479 in meno. La scorsa settimana, è stata emanata dal Miur la circolare che regola l'organico del personale docente in tutte le regioni. La riduzione di organico era prevista, ma costringerà le scuole a ottimizzare le risorse, in calo. Non sono a rischio posti di lavoro, la diminuzione di personale è dovuta soprattutto a pensionamenti. Il turn over però non sarà immediato. A farne le spese sono le superiori (circa 250 docenti in meno). Il tutto con la riduzione degli orari che dall'anno prossimo riguarderà gli istituti superiori riformati. «La nostra è una delle regioni in cui sono aumentati di più gli studenti dichiara Corrado Barachetti, segretario della Flc-Cgil Lombarda e questi tagli ci sembrano una scelta indiscriminata. Gli alunni aumentano dell'1,34% mentre i docenti diminuiscono del 3». OLTRE ai tagli, la Cgil critica il metodo di ripartizione degli insegnanti tra le province, finora proposto dall'Ufficio scolastico regionale, che viene discusso con i sindacati proprio in questi giorni. «Finora hanno basato la distribuzione su un criterio matematico, che non tiene conto delle realtà locali spiega Barachetti ma c'è una bella differenza tra città come Lodi e Milano, in cui il tempo pieno è più richiesto dai genitori, e le provincie del sud Lombardia a maggiore percentuale di studenti stranieri. L'Ufficio regionale sembra non tenerne conto. E i tagli riguardano tutta la regione». In Lombardia la scuola primaria perderà 814 docenti, la media 407, le superiori 1.689. Solo il settore dell'infanzia ne guadagna 150. I tagli non colpiscono chi lavora. «Tuttavia ne risentirà chi aspira a una collocazione più stabile nota Leonardo D'Onofrio, del sindacato Iuniscuola che non andrà a occupare i posti lasciati liberi. Anche le elementari vengono colpite perché la reintroduzione del maestro unico ha comportato una diminuzione d'insegnanti». Critche pure dai genitori e oggi il coordinamento Retescuole si troverà alle 15.30 davanti al Provveditorato in via Ripamonti. «Speriamo di essere ricevuti. Riformare non può voler dire solo meno risorse alla scuola statale». Dice Michele Russi, un figlio all'Agnesi


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