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Il Giorno-I libri di testo? Scegliamoli dopo la chiusura del contratto

I libri di testo? Scegliamoli dopo la chiusura del contratto "I nuovi libri di testo? Possono aspettare. Noi aspettiamo il rinnovo del contratto da 17 mesi". Su questa cosiderazione si basa la...

13/05/2003
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Il Giorno

I libri di testo? Scegliamoli dopo la chiusura del contratto

"I nuovi libri di testo? Possono aspettare. Noi aspettiamo il rinnovo del contratto da 17 mesi".
Su questa cosiderazione si basa la nuova iniziativa messa in campo dal sindacato degli insegnanti Gilda, che invita tutti i docenti a rinviare le riunioni per la scelta dei libri di testo per il prossimo anno scolastico.
"Quello che vogliamo fare - spiega Francesco Zaffuto - non è un vero e proprio blocco delle procedure di adozione, ma un rinvio, in attesa di vedere se la trattativa per il rinnovo contrattuale è arrivata in porto".
"Del resto - aggiunge - il nostro obiettivo non è fare la guerra nè alle case editrici, nè ai nostri colleghi autori di libri di testo. Vogliamo soltanto richiamare l'attenzione sulla nostra condizione e sull'esigenza di chiudere la trattativa in termini accettabili".
E per dare concreta operatività all'invito la Gilda fornisce alle scuole anche una serie di indicazioni pratiche. Ai docenti si suggerisce di chiedere al capo di istituto di non convocare il Collegio sui libri di testo prima del 31 maggio. Ma se il preside procederà ugualmente i docenti potranno "sospendere la delibera in Collegio, con un voto", facendo mettere a verbale la volontà di "aspettare sino a fine maggio per vedere se il Governo si accorge della nostra presenza".
"Del resto - rileva ancora Zaffuto - proprio le operazioni di scelta dei nuovi testi è stata messa in crisi dal decreto sfasciacattedre del ministro, che, con gli accorpamenti, rende precaria la continuità didattica e rende difficile progettare piani di studio e libri di testo per le classi future".
Ma le iniziative di protesta degli insegnanti non arrivano soltanto dalla Gilda.
La Cgil scuola ha in programma per venerdì pomeriggio, dalle 15 alle 19, una mobilitazione con presidio in piazza San Babila, nell'ambito dell'iniziartiva nazionale "1000 piazze per fermare la Moratti". Obettivo: fermare la riforma, la "privatizzazione e la gerarchizzazione dell'istruzione" e, insieme, chiedere "un sistema di istruzione e di formazione pubblica di qualità per tutti".
La "Giornata di mobilitazione nazionale della Scuola", con l'adesione anche dell'Arci, del Cgd, Cidi, Cobas Scuola, Unione degli studenti e di altre associazioni, intende contestare le proposte e i disegni di riforma del governo nella scuola, nell'università e nella ricerca.

di Giorgio Guaiti


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