Il Giorno-Guerra di religione fra i precari per la nuova normativa

Guerra di religione" fra i precari per la nuova normativa

Neanche il tempo di "licenziare" la nuova normativa degli insegnanti di religione (approvata dalla Camera con voto "trasversale") e già scoppia la polemica. Una polemica che contrappone l'esercito degli insegnanti precari di Milano e Lombardia (ma anche di tutta Italia) ai colleghi "di religione" che entreranno in ruolo dopo un concorso riservato. "Se ai precari - dice il segretario di Uil Scuola, Leonardo Donofrio - non verranno riconosciuti gli stessi diritti dei loro colleghi , a settembre ci sarà uno sciopero collettivo della fame". Comunque la si giudichi, è guerra di religione. "I protetti dalla Curia" (così vengono chiamati i prof di religione)" vengono accusati d'essere dei privilegiati da laici e da sindacati come Uil e Cgil: privilegiati ai quali lo Stato concede un percorso preferenziali e, addirittura, come sottolinea Alfia Nicotra di Cgil Scuola "abdica ai suoi doveri concedendo alla Curia il potere di reclutare gli insegnanti che entreranno in ruolo dopo un pre-concorso". Un percorso prestabilito per i "religiosi" che prevede l'assuzione a tempo indeterminato e anche l'insegnamento di altre materie se in esubero. Tutt'altro destino, invece, per le migliaia e migliaia di precari che, pur avendo superato un concorso e ottenuto l'abilitazione, dovranno restare ancora parcheggiati per mesi, forse anni, nelle graduatorie dagli elenchi infiniti. Come eliminare quella che per i sindacati è una palese, gravissima ingiustizia? Con la pari opportunità di un apposito concorso riservato, e con l'immissione in ruolo di chi ha conseguito l'abilitazione.
Nino Russo