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Il Giorno-Date e vacanze d'obbligoE la Cgil chiede resistenza

Date e vacanze d'obbligoE la Cgil chiede resistenza Da una parte l'assessore Guglielmo, dall'altra alcuni presidi. In mezzo, fra le polemiche, il calendario scolastico regionale 2003-2004. "...

12/06/2003
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Il Giorno

Date e vacanze d'obbligoE la Cgil chiede resistenza

Da una parte l'assessore Guglielmo, dall'altra alcuni presidi. In mezzo, fra le polemiche, il calendario scolastico regionale 2003-2004.
"Il calendario - precisa l'assessore - è vincolante per tutte le scuole e in tutte le sue parti: date di inizio (11 settembre) e fine delle lezioni e durata dei periodi di vacanza".
In questo modo - dicono i capi di istituto delle diverse associazioni (Disal, Andis, Cidi, Aimc, Uciim) - viene cancellata l'autonomia delle scuole, non si tiene conto delle esigenze di una didattica attenta ai bisogni formativi degli alunni e si mette in discussione la programmazione didattica già avviata: meglio sarebbe dare indicazioni più elastiche lasciando un margine di discrezionalità.
Ma c'è anche chi va oltre. Wolfango Pirelli, segretario regionale della Cgil scuola, invita gli istituti a "far votare dai propri Consigli la data di inizio delle lezioni che ritengono didatticamente più giusta" e fa appello ad una non meglio precisata forma di disobbedienza civile. "Io credo - scrive Pirelli - che, arrivati a questo punto di attacco all'autonomia scolastica, vadano difese tutte le iniziative di resistenza...".
E la Regione? L'assessore Alberto Guglielmo (con il pieno appoggio del direttore regionale Mario Giacomo Dutto), ribadisce la competenza regionale in materia e il valore vincolante del calendario in tutte le sue parti. "Se poi un istituto - precisa - vuole riaprire i battenti con qualche giorno di anticipo, magari per dare spazio a iniziative di supporto, corsi di recupero o altre attività, può certamente farlo in piena autonomia, ma quei giorni non possono essere conteggiati nei 206 di attività didattica del 2003-2004".
E in risposta alle polemiche Guglielmo fornisce alcune precisazioni: "Secondo i dati forniti dal direttore regionale Dutto, già lo scorso anno l'88 per cento delle scuole della Lombardia si è attenuto alle indicazioni fornite dal calendario scolastico regionale".
"Al di là di ogni polemica - conclude - bisogna ricordare che esiste una legge nazionale che mi impone di definire il calendario scolastico. Io non posso non farlo. Le scuole sono tenute a rispettare la normativa regionale, ma, qualora non lo facessero, io non ho strumenti di intervento, anche perchè il personale della scuola non dipende dalla Regione. Si tratta di personale statale, per il quale ha competenza il direttore regionale scolastico. Sarà quindi Dutto a dover verificare il rispetto del calendario da parte delle scuole e ad assumere eventuali provvedimenti".
Ma se il calendario regionale scalda gli animi dei capi di istituto, a preoccupare i genitori sono anche le ipotesi di soppressione del tempo pieno alle elementari.
Così i genitori dei circoli didattici Clericetti, Martinengo e Mugello si sono riuniti in assemblea e hanno approvato un documento nel quale "esprimono preoccupazione per le ipotesi di regolamento attuativo della riforma" e "dissenso sulla possibilità di abolizione più o meno mascherata del tempo pieno".
I genitori chiedono invece di mantenere l'attuale assetto del tempo pieno e dei moduli, con il relativo organico degli insegnanti,

di Giorgio Guaiti


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